Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Movida a Bari Vecchia, accordo fatto sui gazebo
Intesa con esercenti e Soprintendenza sugli smontaggi
La guerra dei gazebo in città sembra essersi conclusa con un compromesso. Tra l’amministrazione comunale e i commercianti. Questi ultimi non saranno più obbligati a smontarli alla fine di ogni giornata lavorativa, così come si era ipotizzato in un primo momento, ma solo nel caso di grandi eventi oppure occasioni rilevanti.
La decisione è stata presa ieri nel corso di una riunione tra l’assessore alle attività produttive Carla Palone e alcuni rappresentanti della struttura comunale (municipio I, avvocatura, ripartizione urbanistica, polizia locale) e il soprintendente Luigi La Rocca. È stata ribadita da parte di tutti l’intenzione di individuare una soluzione che rappresentasse al meglio un equilibrio tra le esigenze di tutela del patrimonio storico e architettonico e le esigenze dei commercianti e della città che non sono solo di natura economica ma anche di natura sociale rispetto soprattutto alla vita della città vecchia. Dalla riunione è emerso anche che si procederà con l’istituzione di un tavolo tecnico che dovrà preliminarmente verificare le occupazioni nelle fasce di rispetto nella zona A e le rispettive modalità di rimovibilità. Il tavolo tecnico lavorerà sulla possibilità di avere una progettazione unitaria rispetto all’occupazione di piazza Mercatile, Odegitria e Del Gesù.
«L’obiettivo del lavoro del tavolo tecnico è la modifica del regolamento per coniugare le nuove esigenze della città con le esigenze di tutela del nostro patrimonio - ha spiegato il sindaco Decaro - per questo il tavolo tecnico si occuperà di elaborare la progettazione cosiddetta “condivisa” per tutte le occupazioni che saranno autorizzate nelle piazze attenzionate dalla Soprintendenza. Questo ci permetterà di tutelare i commercianti che pagano le occupazioni, di garantire una maggiore uniformità e un maggiore decoro degli arredi e di salvaguardare la necessità di tutelare la fruibilità dei nostri beni».