Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Calciatori in auto. Ma quali scelgono?
Range Rover, Audi e Porsche Cayenne le vetture più gettonate e amate tra i giocatori del Bari Mister Fabio Grosso si è invaghito della Mercedes Glc, il suv che ha preso il posto della Glk
Niente a che vedere con la collezione extralusso di Cristiano Ronaldo o Zlatan Ibrahimovic, con le voglie di Benzema e Icardi, o con le stravaganze di Balotelli e di un Muntari “qualsiasi”. Ma pure nei calciatori del Bari la passione per le auto è forte. Auto ruggenti e poderose, grintose, eleganti o sportive. Spesso fuoristrada che rombano orgogliosamente, talvolta vetture meno evidenti.
Il rapporto tra calcio e motori è una tipicità del mondo dello sport. Le prime pagine dei giornali specialistici e le cronache di quelli più generalisti raccontano delle follie di tanti fuoriclasse, di auto per tutti i gusti, anche discutibili. Capita nelle grandi piazze italiane, inglesi, spagnole. Ma succede pure in città più o meno piccole.
A Bari quelle che vanno per le maggiore sono le Range Rover, le Audi, le Porsche Cayenne. Non una novità, a vedere le recenti statistiche sui bolidi maggiormente apprezzati dai calciatori. A sgommare con le proprie Range Rover sono un terzino d’esperienza come Archimede Morleo e uno più dinamico come Stefano Sabelli. Quest’ultimo, che per i motori pare abbia una vera e propria passione, è passato di recente dalla Jaguar Ftype alla nuova Velar targata Range Rover. Linee più fluide della versione tradizionale, sbalzo anteriore ridotto e parte posteriore affusolata sono le tipicità della Velar. In generale vien fuori un look di forte personalità, che rende la vettura una via di mezzo tra un massiccio suv e un’elegante crossover. E pensare che prima ancora, il difensore romano scorazzava con la sua Audi A3 in giro per Bari, mentre continua a farlo il suo compagno di squadra Massimiliano Busellato. Sportiva, leggera e versatile, la sua A3 è comunque diversa dalla Q3 di Cristian Galano. Il Robquest’aspetto, ben di Capitanata sfodera nella sua città adottiva un’auto confortevole, precisa, dotata di grande cura delle finiture nonostante una carrozzeria piuttosto compatta, capace di offrire prestazioni molto interessanti. Un po’ come i tifosi vorrebbero il loro pupillo in campo.
Restando in tema attacco, anche Improta si fida ciecamente del marchio Audi. La sua A5 è maneggevole e dalla guida facile, sportiva e leggera. Decisamente più leggera, per usare un eufemismo, è la Smart di Floro Flores, che pure porta con sé un passato ricco di attenzioni per l’Audi. L’S3 dei tempi di Udine, sotto è solo un esempio.
Tornando alle Range Rover, spicca quella di Libor Kozak, il centravanti ceco che sembra trovarsi assai a suo agio nell’abitacolo super di un fuoristrada così apprezzato. E a proposito di fuoristrada, come non citare la Porsche Cayenne? Unisce due tipologie di calciatori agli antipodi: da una parte lo sgommante Djavan Anderson, dall’altra il portiere Alessandro Micai. Potenza elevata e comportamento grintoso, ha il tipico atteggiamento dell’auto sportiva, coronato da un suono raffinato e coinvolgente, perfetto per gli amanti della meccanica. Un radicale cambio di passo per Alessandro Micai, che ai tempi in cui era alternativa di Guarna, si accontentava della Smart.
E mister Grosso? Si è invaghito della Mercedes GLC, suv che nella produzione della casa tedesca ha preso il posto della GLK tanto apprezzata, per esempio, da Rosina negli anni biancorossi. L’ex campione del mondo si è lasciato conquistare dalla grinta del mezzo, ma pure dalla sua agilità in curva, dalle finiture di lusso e dalle prestazioni vivaci. Diversa la scelta, almeno nella loro esperienza barese, di Karamoko Cissè e Norbert Gyomber. Il primo ha optato per una Fiat 500, il difensore slovacco per una Volkswagen Golf. Si passa quindi da un suv a una berlina, con il piccolo grande Brienza a rappresentare quest’ultima categoria con una Citroen C3 sobria, elegante e maneggevole.
A ognuno il suo gusto e il suo stile, come si suol dire, ed è pure giusto così. Purché il risultato sia vincente e, nel tempo dell’accelerazione necessaria, si pigi sull’acceleratore e si tenga il freno a mano abbassato. A questo punto della stagione non sono più ammessi pit stop.