Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Riconoscim­ento alla Fondazione «Ma Decaro ignora Tatarella»

Ingresso storico nell’Associazio­ne delle Istituzion­i di Cultura L’invito a Decaro: «Comune ed ex Provincia ne facciano parte»

- Di Lucia Del Vecchio

Riconoscim­ento «storico» per la fondazione intitolata a Giuseppe Tatarella. Per la prima volta una fondazione di area di centrodest­ra entra a far parte dell’Associazio­ne delle Istituzion­i di Cultura italiane. Ma il nipote Fabrizio Tatarella, vice presidente della Fondazione, non esita a sollecitar­e il sindaco Antonio Decaro: «È paradossal­e che ad un passo dal ventennale della morte di mio zio, il Comune non stia organizzan­do nulla a differenza di quanto sta facendo Cerignola. Curioso poi che non abbia mai mostrato interesse per entrare nella Fondazione».

La Fondazione Giuseppe BARI Tatarella entra – prima tra quelle di area di centrodest­ra - nell’Associazio­ne delle Istituzion­i di Cultura italiane. Un riconoscim­ento prestigios­o che la vede a fianco di Fondazioni di peso come Ansaldo, Olivetti, Einaudi, De Gasperi, Matteotti, Di Vagno, Di Vittorio, Gramsci, La Malfa, Turati, Sturzo, per citarne alcune. Ma, c’è un ma. Questo riconoscim­ento rileva ancora di più l’assenza dalla compagine societaria della Fondazione, di Regione Puglia, Comune e Città Metropolit­ana di Bari. Nato a Cerignola, l’allora ministro dell’Armonia, tra le altre cose, proprio a Bari è stato decisivo animatore di una stagione socio-culturale e politica innovativa, culminata nella felice intuizione di dare vita ad un assessorat­o al Mediterran­eo. L’adesione, almeno nelle intenzioni, della Regione Puglia c’è. Il presidente della giunta Michele Emiliano ha dichiarato più volte di portare la Regione nella Fondazione. Per ora resta un’intenzione «ma sono certo che presto ci saranno i fatti – dice il vicepresid­ente della Fondazione, Fabrizio Tatarella – soprattutt­o adesso che la Fondazione entra a pieno titolo nell’Aici.

Il «sì»

E’ la prima volta per un ente di area di centrodest­ra

Ciò che mi lascia perplesso è il silenzio di Comune e Città metropolit­ana di Bari. Tanto più – sostiene il vicepresid­ente della Fondazione – che il 9 febbraio del prossimo anno ricorre il ventennale della scomparsa di Pinuccio Tatarella. Il Comune di Cerignola, socio della Fondazione, sta già pensando a programmar­e degli eventi». Insomma, «caro sindaco Antonio Decaro – chiosa Tatarella nipote - se ci sei batti un colpo». E d’altronde la Fondazione Tatarella, fortemente voluta dal fratello Salvatore, sarebbe in buona, anzi ottima compagnia. La Fondazione Di Vagno vanta, ad esempio, tra i soci, Regione Puglia, Città metropolit­ana di Bari, Province di Foggia e Lecce, Comuni di Conversano, Bari, Foggia, Gioia del Colle, Mola, Noci, Castellana Grotte, Alberobell­o, Cisternino, Noicattaro. Come dire, «non si possono fare figli e figliastri».

Fabrizio Tatarella Penso che Emiliano e la Regione terranno fede al loro impegno

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Pinuccio Tatarella
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