Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Lecce, tre punti al ritorno in B E la città già pregusta la festa
Dopo 6 anni d’inferno i tifosi, con il sindaco in testa, pronti a festeggiare: «Bari e Foggia, arriviamo»
Sei anni in serie C. Un purgatorio che ha il sapore duro dell’inferno, ma il Lecce oggi è a un passo dalla risoluzione dell’agonia. In caso di vittoria domenica (ore 17.30) con la Paganese, i giallorossi festeggeranno la promozione, a prescindere dai risultati delle avversarie. È una città intera che sogna, l’atmosfera è delle grandi occasioni. Vietato parlare di feste da organizzare, meglio toccare ferro e improvvisare tutto ciò che sarà necessario. «C’è coinvolgimento, attesa e fiducia – afferma il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini – la nostra città vive molto le vicende della squadra, c’è un rapporto di grande identificazione. E nei tempi dovuti, speriamo di arrivare in A».Il Via del Mare sarà tutto esaurito. Per far fronte alla massiccia volontà popolare, la società ha presentato richiesta di aumento della capienza di circa 3 mila spettatori. E proprio ieri la commissione provinciale di vigilanza locali pubblico spettacolo ha dato l’ok. L’obiettivo, in questo modo, sarà più semplice da raggiungere. «A inizio stagione – prosegue Salvemini – ho incontrato e conosciuto la squadra, ai giocatori ho detto “in bocca al lupo” per il campionato. Speriamo porti bene. Cosa associo al Lecce? Cavasin, Bolchi, Zeman, Vanoli, Fascetti, poi la coppia PalmieriFrancioso. E gli indimenticati idoli della tifoseria, Pezzella e Lorusso». Tra gli idoli è impossibile non citare Ernesto Javier Chevanton, simbolo del Lecce di un decennio fa, che conquistava punti e vittorie. Con 59 gol in 124 partite, nel contesto di tre tranche in giallorosso, l’uruguaiano è il quarto marcatore nella storia del club. Ha scelto di vivere in città, esulta come un supertifoso qualunque. «Meritiamo la promozione – racconta – siamo stati sempre in testa, tutta la città non vede l’ora che arrivi domenica. Un pronostico? Sarebbe bello bissare il 3-0 del 2002: vincemmo con il Palermo e salimmo in A». Un tifoso speciale è il giornalista Antonio Caprarica, leccese d’origine. «Il Lecce – afferma – merita scenari diversi dalla serie C. Ha vissuto periodi difficili, ma ora potrebbe essere il momento giusto. Il mio ricordo della squadra? Ero piccolo e con mio padre frequentavo il vecchio stadio. Era bellissimo. Poi la vittoria contro la Roma, che fece perdere lo scudetto ai giallorossi. E la figura di Antonio Montinaro, medico sociale ai tempi di Semeraro». Una galleria di personaggi e di emozioni. In queste ore, più nitide che mai.
Salvemini La città vive un rapporto di grande simbiosi con società e squadra
Chevanton Sarebbe bello bissare il 3-0 del 2002 contro il Palermo