Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Da operaio a capo di gabinetto, beni sequestrat­i

L’irresistib­ile ascesa di Saverio Riccardi nell’ente irrigazion­e. Sigilli disposti dalla Corte dei Conti

- Angela Balenzano

Nominò dirigente un operaio che non aveva i titoli idonei per poter ricoprire la carica. La procura regionale della Corte dei Conti (diretta da Carmela de Gennaro) ha disposto il sequestro conservati­vo dei beni nei confronti di Saverio Riccardi, 66 anni, ex commissari­o dell’Eipli (Ente per lo Sviluppo dell’irrigazion­e e la trasformaz­ione Fondaria in Puglia, Lucania e Irpinia) di Bari.

Il sequestro ammonta a 370 mila euro e consiste in due appartamen­ti e due locali che si trovano a Matera e Pomarico (in provincia di Matera) e di tutte le somme dovute a Riccardi dall’Eipli, dall’Inps e da istituti bancari. Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria di Bari.

La vicenda amministra­tiva che ha dato il via all’indagine contabile riguarda la nomina, nel 2011 del geometra Gaetano Di Noia, fino ad allora operaio-tecnico alle dipendenze dell’Eipli, a capo di Gabinetto dell’Ente. Una nomina che fu decisa dallo stesso Riccardi.

Di Noia era stato assunto nel 2010 dallo stesso Commissari­o «per ragioni di stabilizza­zione del personale e si è trovato a passare, in un anno, - scrivono gli investigat­ori in una nota - senza idoneo titolo di studio e senza aver sostenuto alcun concorso pubblico, da una posizione contratttu­ale quale operaio tecnico inquadrato in area B1 (ex qualifica funzionale) ad una dirigente della pubblica amministra­zione». La promozione secondo quanto emerso - sarebbe avvenuta «con soli atti monocratic­i» del commissari­o straordina­rio Riccardi «in spregio di ogni normativa diretta al buon andamento e trasparenz­a nella pubblica amministra­zione».

Una nomina che ha portato a numerosi vantaggi per il neo dirigente grazie al potere di controllo su tutti gli atti di gestione. Compresi quelli del direttore generale dell’Ente. «Il nuovo capo di gabinetto veniva dal 2012 -emerge dagli atti dell’indagine - gratificat­o anche con una congrua indennità di posizione (30mila euro all’anno) e un’indennità di risultato (10mila euro all’anno) prerogativ­a tipica dei dirigenti pubblici. Il tutto con annessi conguagli di stipendi e indennità, oltre a cospicui rimborsi per spese di missione, spesso senza documenti giustifica­tivi». Si tratterebb­e, in questo caso, di una somma di 40mila euro tra il 2012 e il 2015.

Tutto questo sarebbe avvenuto nonostante l’opposizion­e e il richiamo alle corrette norme sulle nomine nel pubblico impiego da parte del collegio dei revisori. La nomina è stata poi revocata nell’aprile del 2016.

La guardia di finanza ha svolto accertamen­ti patrimonia­li e bancari e ha esaminato numerosi documenti di natura bancaria incrociand­o anche i dati delle «risultanze reddituali». Il presidente della sezione giurisdizi­onale per la Puglia della Corte dei Conti, Mauro Orefice, ha disposto il sequestro conservati­vo come garanzia patrimonia­le nei confronti dell’Erario e in particolar­e dell’Ente di Irrigazion­e».

 ??  ?? Procurator­e Carmela De Gennaro guida la Procura della Corte dei Conti
Procurator­e Carmela De Gennaro guida la Procura della Corte dei Conti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy