Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Si rompe subito il fronte Pd-M5S
Politica L’ipotetico accordo di governo non fa breccia alla Regione. Spenti sul nascere i tentativi di mediazione Il movimento rifiuta l’ingresso in giunta. Conca: impossibile allearsi con Emiliano
Nessuna possibilità di trovare un’intesa, così come sta invece avvenendo sul tavolo nazionale per la formazione del governo. Un rifiuto secco all’ipotesi di un ingresso nella giunta regionale caldeggiato dal governatore Michele Emiliano. Il Movimento 5 Stelle, attraverso la voce del consigliere Mario Conca, rispedisce al mittente i propositi di alleanza.
«È un matrimonio che non si può fare». Il consigliere regionale Mario Conca (M5S) respinge con decisione le profferte, esplicite o sotterranee, che Michele Emiliano rivolge ai 5 Stelle.
Il governatore auspica il sostegno del Pd a un esecutivo a guida M5S. E poi si augura di scongelare la relazione con gli stellati pugliesi. Voi?
«Emiliano guarda ai 5 Stelle come a un’ancora di salvezza. In tre anni di Regione ha perso il suo appeal sugli elettori, naviga a vista e la sua attività è esacerbata da una governance carente. Prova ad appoggiarsi a chi rappresenta il nuovo. Ma il suo amore, diciamo così, non è corrisposto».
Emiliano si aspetta una relazione diversa con voi, dopo un’eventuale intesa romana.
«Non so come andranno le questioni romane, io sono pessimista. Ma se anche Pd e 5 Stelle raggiungessero un accordo, quell’intesa non sarebbe replicabile in Puglia». Perché no?
«Le due situazioni discendono da leggi elettorali diverse. A Roma le norme sul voto hanno partorito una condizione di ingovernabilità. In Puglia, Emiliano ha ottenuto un premio di maggioranza. Se si è accorto di non riuscire più a governare, non gli resta che rassegnare le dimissioni».
Perché si dice pessimista sull’intesa romana?
«Non conosco nel dettaglio tutti gli aspetti della discussione. Ma io ritengo inverosimile costituire un governo con chi hai contestato aspramente e coltiva idee antitetiche rispetto alle tue. Lo troverei innaturale. Credo che quel negoziato naufragherà. Unica possibilità che io vedo è un governo a tempo definito, costituito con lo scopo di modificare la legge elettorale: riesumando le preferenze e stabilendo un doppio turno per essere certi del vincitore dopo le elezioni».
Negli ambienti della giunta, si ipotizza un vostro ammorbidimento nel caso di intesa romana.
«Lo ripeto: non è plausibile. Emiliano e i 5 Stelle sono entità incompatibili e tra loro alternative. Il governatore è istrionico, tiene la scena, cambia spesso idea. Poi prova a lanciare segnali verso destra e verso i 5 Stelle. Ma la sua tattica politica è priva di fondamento».
Sarebbe pronto a farvi entrare in giunta.
«Ci ha provato già nel 2015. Potrebbe ritentare magari firmando decreti di nomina a nostra insaputa. Più volte, sotto il velo della goliardia, mi ha proposto di fare il suo assessore alla sanità. Ma non è possibile, per i 5 Stelle, stringere accordi con lui a causa di profonde divergenze programmatiche. Non c’è nulla di condivisibile nelle sue attività».
Dica almeno una cosa che l’abbia convinta delle iniziative di Emiliano.
«Faccio fatica a trovarne. Diciamo così: sulla carta si potrebbero trovare progetti apprezzabili, ma si tratta di materie che restano solo teorie senza conseguenze pratiche. Per dire: lancia l’idea dello “stile alimentare pugliese”
Ha perso il suo appeal E ora ci guarda come se fossimo la sua ancora di salvezza
Una eventuale intesa a Roma non sarebbe esportabile in Puglia: sono casi diversi
Le trattative romane «Ritengo inverosimile costituire un governo con chi hai contestato aspramente e coltiva idee antitetiche rispetto alle tue»
per il distretto della salute, ma poi fa bandire gare centralizzate per le mense ospedaliere basate sul “cook and chill”. Ossia il cotto refrigerato che mi aspetto su un aereo, non in ospedale. Potrei continuare a lungo».
A cosa allude?
«Avrei un elenco infinito. Emiliano vuole chiudere il ciclo dei rifiuti ma poi i suoi uffici accendono il semaforo verde sull’Aia-Via dell’inceneritore di Modugno. Per non parlare dell’Acquedotto, la cui governance è caratterizzata da un’opacità assoluta. Come ho detto più volte ci sarebbero da accendere i riflettori sui cottimi fiduciari, sulla cartolarizzazione dei crediti deteriorati, sulle proroghe dei contratti del personale a tempo determinato. Ed evito di dilungarmi sulla sanità che non è in grado di rispettare i livelli essenziali di assistenza».
Si dice che siano in azione i pontieri tra la presidenza e i 5 Stelle.
«Non so se ci siano pontieri in azione. O se qualcuno degli 8 consiglieri sia mai stato contattato. Emiliano coltiva una sua legittima aspettativa: quella di allearsi con i 5 Stelle. Ma si tratta di un’ambizione che non trova riscontro nella realtà dei fatti».