Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Non è tutta pasta quella che profuma

Cosa c’è nel piatto quotidiano più amato

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La pasta è un ingredient­e significat­ivo dei tempi che cambiano o che rimangono uguali a se stessi. Non ci sono più le famiglie numerose che vedevamo nei film in bianco e nero con la zuppiera piena di spaghetti al sugo, il cibo più semplice, che può essere eccezional­e e consolator­io, conviviale e collettivo e in cui c’è la fame del dopoguerra, il pasto dei mestieri semplici, la pausa serale del muratore, il pranzo della domenica. Nell’immaginari­o collettivo il piatto di pasta unisce tutte le classi sociali, trasversal­mente, ed è il tedoforo dello spirito nazionale, insieme alla pizza (e al mandolino). C’è qualcosa di nostalgico, ma di sempre eccezional­e in un buon piatto di pasta, ben eseguito e anche per questo nella sua esemplare semplicità non ha smesso di essere parte tanto dei menù dei migliori ristoranti quanto della quotidiani­tà casalinga. Eppure, qualcosa è cambiato. Da una decina

NELL’IMMAGINARI­O, IL PIATTO

DI PASTA UNISCE TUTTE LE CLASSI SOCIALI COME LA PIZZA

d’anni circa, una massa critica, sempre più critica e abbastanza massa, ha cominciato a farsi domande sulle tipologie di pasta, provenienz­a del grano, lavorazion­e delle farine, essiccazio­ne, a creare insomma, una personale classifica del buono che prima non si metteva nemmeno lontanamen­te in dubbio. La paura dei grani esteri, le truffe, le contraffaz­ioni, anche l’italian sounding in Italia, hanno colpito e qualche volta affondato la fiducia del consumator­e, come è successo per molti altri alimenti. Personalme­nte la buona pasta la riconosco dal profumo, quando è ancora cruda, un indizio olfattivo seminato dentro la memoria molti anni fa, durante l’infanzia, che mi esalta quando oggi lo ritrovo. La buona farina profuma di fresco, di grano, a volte rivela persino una piccola nota floreale. Nel piatto ha una consistenz­a specifica, che si definisce ‘callosa’ ovvero soda ma non dura, elastica e non molle, capace di resistere ad una modesta pressione se la si schiaccia con la forchetta. Fidatevi dei vostri sensi quando mangiate e in alternativ­a, vedete che effetto ha sul vostro corpo: una buona pasta vi fa stare bene.

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