Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Mancati pagamenti e falso Bari, penalizzazione in arrivo
La società deferita per irregolarità contabili, la squadra può perdere due punti
Oltre un mese dopo le prime voci e indiscrezioni, arriva l’ufficializzazione. Il procuratore Figc, a seguito della segnalazione della Covisoc, ha deferito al tribunale federale il Bari e il suo presidente Cosmo Antonio Giancaspro per non aver corrisposto, entro il 16 marzo, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e addetti al settore sportivo, per le mensilità di gennaio e febbraio. Il patron biancorosso, nello specifico, è accusato di aver violato l’articolo 1 bis (comma 1) e l’articolo 10 (comma 3) del codice di giustizia sportiva. Oltre a questo, però, è accusato di aver depositato «una dichiarazione non veritiera attestante il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps». Una spada di Damocle, che la società proverà a eludere presentando al tribunale le sue memorie difensive.
«Il Bari – è la replica del club – ribadisce che il pagamento è stato regolarmente effettuato entro il termine stabilito. Tale circostanza inoppugnabile era stata già documentata agli organi inquirenti, ingenerando la convinzione della immediata archiviazione del procedimento per la radicale insussistenza degli illeciti contestati. A fronte dell’avvio dell’azione disciplinare da parte della procura federale, peraltro a distanza di 24 giorni dalla conclusione delle indagini, il presidente ha incaricato l’avvocato Mattia Grassani, che aveva già espletato tale incarico nella fase delle indagini, di assumere la difesa della società dinanzi al tribunale federale e nell’eventuale grado di appello».
Il deferimento arriva dopo e nonostante le ripetute rassicurazioni di Giancaspro. Una settimana dopo la pubblicazione delle prime indiscrezioni, infatti, il Bari aveva emesso una nota in cui comunicava di aver regolarmente ottemperato al pagamento di stipendi e contributi. E qualche giorno dopo lo stesso presidente aveva bollato come «fake news» le indiscrezioni sul rischio penalizzazione. Ieri, con il deferimento, la piazza piomba nell’incubo della sottrazione di punti, in un momento stagionale assai delicato sotto il profilo sportivo, con la bagarre per ottenere un «posto al sole» nei playoff e due scontri diretti ravvicinati che avranno il senso di una stagione. Insomma, allo stato delle cose, una bufera in piena regola.
Qualora passasse la tesi del deferimento, il Bari rischierebbe due punti di penalizzazione. Per quanto attiene invece al rilascio di dichiarazione non veritiera, «solitamente il legale rappresentante del club e il presidente dell’organo di controllo incorrono nell’inibizione». Sono le parole dello stesso Grassani, che si sofferma anche sulle tempistiche. «Saranno piuttosto brevi – prosegue – posto che la Figc ha previsto, per il finale di campionato, un regime di abbreviazione dei termini per le ipotesi di deferimento per violazioni in materia gestionale ed economica e per illecito sportivo».
Quel che è certo è che la penalizzazione avrebbe valore nel campionato in corso. Fermo restando che non è scontata la traduzione del deferimento in sanzione. «La penalizzazione non è automatica – conclude Eduardo Chiacchio, avvocato che di recente ha difeso con successo il Sant’Arcangelo – perché tutto dipende dalla documentazione prodotta dal Bari. Una tendenza? Non c’è. Ogni deferimento ha una sua storia».