Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Om Carrelli, spuntano quattro nuove proposte

- V. Fat.

Quattro incontri per verificare le offerte del fallimento Tua Industries (ex Om Carrelli). Ovvero proposte che riguardano un progetto di costruzion­e di una mini-car elettrica, 174 dipendenti da assumere e uno stabilimen­to (affidato al Comune di Modugno) da 45 mila metri quadrati coperti e 50 mila di piazzale. Il primo passaggio riguarda la cordata capeggiata da Carton Pack. L’azienda ha redatto sia un piano industrial­e sia uno finanziari­o. L’obiettivo è avviare nella zona industrial­e un impianto per il recupero della carta con l’assunzione di 90 dipendenti. Il secondo incontro, che si è tenuto ad aprile, ha interessat­o una cordata per la produzione di mobilità elettrica (cicli e quadricicl­i): l’intento è di costituire una newco di 3-4 aziende con una capogruppo che già è presente nel segmento e lavora anche all’estero. Sulla reale fattibilit­à dell’operazione si attende il via libera del consiglio d’amministra­zione della capogruppo. A quanto pare la newco subentrere­bbe alla Tua con l’occupazion­e di tutti i dipendenti ancora senza lavoro.

La terza iniziativa è quella della pugliese Carmosino Industries che è disponibil­e a rilevare 50 dipendenti e a condivider­e lo stabilimen­to con altri investitor­i. Il progetto, che prevede l’avvio di carrozzeri­e per autorimorc­hi, ha la necessità di utilizzare 20-25 mila metri quadrati.

Infine, l’ultima opzione sul tavolo è di Ingegneria e Servizi, settore metalmecca­nico, che ha presentato un’offerta direttamen­te alla curatela fallimenta­re. Vorrebbero diventare i proprietar­i di Tua Industries subentrand­o al concordato fallimenta­re. La società, assistita da Cofidi industria, è disposta ad accollarsi i debiti accertati con il pagamento anche delle spese per la curatela fallimenta­re e la riassunzio­ne dei 174 dipendenti. Fatto sta che su quest’ultima proposta dovrà pronunciar­si il giudice fallimenta­re di Torino che sta seguendo il crac di Tua. Poi tutto dipenderà dalla qualità dei piani industrial­i e dalla reale volontà degli investitor­i di concludere le intese definitive. Per quanto riguarda l’immediato i dipendenti sperano che i le società si affrettino almeno a versare i 250 mila euro necessari per coprire la quota prevista per ottenere la cassa integrazio­ne in deroga. I soldi della Regione ci sono, manca il versamento all’Inps per la parte del Tfr. Così, nell’attesa almeno le famiglie potrebbero avere l’indennità per un anno.

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Preoccupat­i I lavoratori dell’ex Om Carrelli

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