Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il governatore affida l’applicazione della legge speciale al suo fedelissimo. Ma crea subito malumori
Muove i primi passi concreti la legge speciale per Taranto e si avvia su un percorso che potrebbe dispiacere in città. Il governatore Michele Emiliano – forte di una recente delibera di giunta – ha deciso di affidare all’Asset (l’agenzia regionale per lo sviluppo sostenibile) la scrittura del Piano strategico «per il futuro del capoluogo ionico». E’ uno dei passaggi previsti dalla legge per Taranto (la numero 2 del 2018) e mira alla redazione di un documento che metta a sistema tutte le iniziative e i progetti per lo sviluppo della città. Il direttore generale dell’Asset è Elio Sannicandro, ingegnere, in passato assessore comunale a Bari con Emiliano sindaco: in questa veste ha curato tra il 2008 e il 2009 il Piano strategico per Bari. Si trattò di un atto di programmazione di area vasta, coincidente con l’attuale città metropolitana (32 sindaci) mentre il perimetro per il caso Taranto coincide con il territorio comunale.
Ma, sottigliezze a parte, Emiliano deve aver pensato all’Asset e a Sannicandro forse anche per questa pregressa esperienza. Fatto sta che il protagonismo di un altro barese nel capoluogo ionico – dopo un paio di assessori comunali – sembra aver fatto arricciare il naso ai consiglieri regionali tarantini. Gianni Liviano (lista Emiliano) ha promesso per stamattina una conferenza stampa sul tema. Non se ne conosce l’argomento preciso, si vedranno i motivi dell’obiezione, se obiezione sarà. Fatto è che Liviano è stato finora protagonista e animatore del gruppo di lavoro che fu istituito nell’estate del 2016 proprio allo scopo di predisporre un testo di legge per Taranto e di seguirne l’attuazione concreta. Sicuramente vorrà esprimere il proprio punto di vista sulla vicenda.
Sannicandro è all’oscuro delle iniziative previste oggi in riva allo Ionio. Si limita a dire di aver incontrato mercoledì mattina, a margine del Consiglio regionale, un piccolo e improvvisato gruppo di consiglieri tarantini per comunicare loro l’approvazione della delibera. Il provvedimento di giunta stabilisce che il presidente della Regione e il direttore di Asset stipulino un atto di convenzione. E, soprattutto, mette a disposizione dell’agenzia per lo sviluppo sostenibile tre anni di tempo e 300 mila euro per portare a termine il compito. «Il nostro ruolo – spiega Sannicandro – dovrà essere di coordinamento. Ci saranno altri soggetti, regionali e non, che parteciperanno alla redazione del Piano strategico».
Il riferimento è alle regionali Pugliapromozione (turismo) e Puglia Sviluppo (incentivi alle imprese) e anche ai Dipartimenti dello sviluppo economico e della qualità dell’ambiente: in questi quattro casi casi si tratta di soggetti regionali. Ma poi dovranno anche essere debitamente tenuti in considerazione i rappresentanti governativi del Cis (contratto istituzionale di sviluppo, ndr) e il commissario per le bonifiche, per non dire del Comune, dell’autorità portuale, dell’università, del museo nazionale archeologico MarTa. Ecco perché il coordinamento è essenziale. «Dobbiamo prima di tutto – dice Sannicandro – assumere tutte le informazioni possibili, armonizzare le proposte in una visione di assieme e infine tracciare le possibili linee di sviluppo della città: in chiave ambientalmente sostenibile e sfruttando le caratteristiche e le migliori energie della città». Oggi si sentirà la voce dei tarantini: staremo a vedere.
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