Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL MOMENTO DI FARE SISTEMA
Se il vascello Di Maio-Salvini arriverà in porto lo sapremo nelle prossime ore. Ma non sarà semplice mettere insieme l’impostazione mercatista e industrialista della Lega con la vocazione assistenzialistica e antiproduttivistica dei grillini. Così la Puglia rischia di trovarsi al centro di due impostazioni programmatiche di difficile composizione. Dalla vicenda Ilva, al gasdotto Tap, all’emergenza infinita della Xylella, alle politiche delle infrastrutture: sono le problematiche con le quali fare i conti e i primi segnali che arrivano dall’alleanza sovranista addensano altre nubi all’orizzonte.
Sull’Ilva si gioca una doppia partita: lo scontro politico nel Pd, tra Emiliano e il ministro uscente Calenda, e la distanza cosmologica tra la Lega che intende salvare lo stabilimento siderurgico e il M5S che propende per la chiusura. Da che parte sta la Puglia, in questo nuovo contesto ? Emiliano va avanti sulla sua strada ed è paradossale che sia arrivato a sperare una svolta da un governo Lega-M5S dopo avere condotto una guerra senza quartiere ai governi guidati dal Pd. E che dire della vicenda della Tap? Il M5S è stato sulle barricate, giustificando un po’ tutto quello che è accaduto, anche gli eccessi, del fronte che si oppone al progetto. Salvini in passato è stato contestato da alcuni no-Tap. L’alleanza nascente seguirà l’agenda grillina oppure la responsabilità di governo imporrà una linea meno barricadera ? La vicenda della Xylella si trascina da anni, e ormai lambisce il Barese. Si è perso tempo. Anzi anni, con posizioni altalenanti, piani annunciati e colpevolmente non attuati. C’è poi il tema dell’alta velocità, del raddoppio ferroviario sulla dorsale adriatica.
Sono queste solo alcune delle questioni sospese per cui è auspicabile che la Puglia sappia fare più sistema rispetto al passato. Perché la rottura geografica emersa dal voto, con un Nord a trazione leghista e il Sud egemonizzato dal M5S, è l’aspetto più dirompente della nuova stagione politica. Che suscita speranze ma anche preoccupazioni. Il senso di responsabilità riguarda tutti: i vincitori e i vinti. Coloro che si apprestano, salvo sorprese sempre possibili a guidare il vascello, con l’auspicio che non si trasformi presto in una zattera, e chi si è posto sulla riva del fiume, mangiando popcorn. Ma dal mondo non si può scendere. Perché, dice il filosofo Gunther Anders, «qualsiasi cosa facciamo o ci asteniamo dal fare, il nostro ritiro non cambierà niente».