Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL PREGIUDIZIO CONTRO LA SCIENZA
Cause e effetto del caso Xylella
Scherzare con le epidemie è rischioso, non solo per chi è già contagiato, ma soprattutto per chi a quel contagio è esposto e vorrebbe sottrarsi. La Xylella, la malattia che provoca il disseccamento rapido dell’ulivo, portata dal batterio della sottospecie fastidiosa, genotipo St 53, sta contagiando tutta la Puglia, ha lasciato il Salento e si muove verso Bari, in barba alle proteste degli agricoltori, dei difensori del paesaggio dell’ulivo, dell’opinione pubblica e dei vari decreti di sequestro. Il danno economico per la regione potrebbe essere incalcolabile, se si tien conto che un quarto dell’olio italiano è pugliese.
La scienza lo aveva detto, ma fa più spettacolo chi urla e protesta, sebbene poco preparato sull’argomento di chi nel silenzio spende la vita e il suo impegno nella ricerca. Hanno alzato la voce in molti a sproposito, con il pregiudizio hanno cercato di delegittimare la scienza. Così gli scienziati sono diventati gli untori e i ciarlatani i guaritori. Si può capire il dolore, la rabbia, la frustrazione, ma non il pregiudizio. Perché è proprio sull’onda di quel pregiudizio nei confronti della scienza e della sua drastica terapia che la Xylella ha viaggiato senza ostacoli apprezzabili, portata in giro dalla sputacchina. Sono mancati due elementi che in queste circostanze sono fondamentali: la fiducia e il dialogo. La fiducia nei confronti del mondo scientifico e il dialogo con esso. E, tranne eccezioni, è mancato anche un lavoro informativo adeguato da parte dei media. La vicenda della Xylella pone ancora una volta il tema indifferibile della informazione scientifica. Senza cultura scientifica, senza una conoscenza adeguata della scienza, avranno sempre il sopravvento il pregiudizio e la magia.
Chi avrebbe dovuto diagnosticare la malattia e decidere la terapia? Non certo il politico di turno e men che meno l’opinione pubblica, ma solo chi aveva gli strumenti per potere decidere. Solo la scienza poteva farlo. Ma proprio alla scienza non si è voluto dar credito sostituendola con la chiacchiera. Il risultato è drammatico: migliaia sono gli alberi infetti con lo sconcertante corollario che l’Italia potrebbe essere addirittura deferita alla Corte di giustizia europea per non aver fatto abbastanza contro la Xylella.
Leccarsi le ferite non basta, il danno prodotto dalla Xylella chiama in causa non solo atteggiamenti dettati da ignoranza, ma anche la necessità di una maggiore attenzione della politica alla scienza. Il pregiudizio non paga mai.