Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rifiuti dal Lazio, in arrivo un sì ma solo a tempo
L’emergenza Emiliano chiede un confronto alla sindaca Raggi
La Regione attende chiarimenti dalla sindaca Raggi prima di dare il via libera all’arrivo in Puglia dei rifiuti romani. Se Emiliano darà l’ok, sarà a tempo limitato: fino a fine giugno. Dopo, con l’arrivo dei turisti, gli impianti pugliesi saranno troppo pieni.
I due governatori - il laziale Nicola Zingaretti e il pugliese Michele Emiliano - si sono sentiti al telefono. Ora gli uffici pugliesi aspettano alcune utili indicazioni direttamente dal Comune di Roma. Poi, eventualmente, la Regione potrebbe fornire la disponibilità dei propri impianti per il trattamento dei rifiuti urbani della Capitale. Nulla è stato deciso, nulla è escluso. La Puglia è pronta a dare sollievo alle difficoltà laziali. Ma il possibile via libera questo è sicuro - varrebbe per qualche settimana, non di più. Con l’arrivo dell’estate e la moltiplicazione delle presenze turistiche, la Puglia non avrebbe disponibilità di soccorrere il Lazio.
Nelle ultime ore, Emiliano ha consultato sia la direttrice del dipartimento Ambiente, Barbara Valenzano, sia il commissario dell’Ager (agenzia rifiuti) Gianfranco Grandaliano. Più preoccupata la prima, più possibilista il secondo (che è il responsabile dei flussi di rifiuti). Entrambi concordano che con l’estate non ci potrebbe più essere disponibilità negli impianti pugliesi. «Il Comune di Roma - dice Emiliano - ci dica con chiarezza necessità e richieste. Così da poter valutare».
Le norme statali sui rifiuti prevedono che quelli “speciali non pericolosi” e quelli “differenziati” (vetro, carta, eccetera) possano circolare liberamente in Italia, al pari di una merce. Per i rifiuti urbani - quelli di cui si tratta - occorre che si stipuli un accordo tra presidenti di Regione. Si intuisce, tuttavia, che Emiliano non si accontenti della chiamata di Zingaretti e voglia stabilire un rapporto diretto con la sindaca pentastellata Virginia Raggi: certamente per ragioni tecniche (a lei risponde l’Ama, l’azienda rifiuti di Roma) ma forse anche per motivi politici. Emiliano ha sempre un occhio di riguardo per i 5 Stelle. I quali, però, non lo ricambiano con analoga considerazione. Il governatore, ieri, ha dovuto incassare il doppio “no” dei 5 Stelle all’ipotesi di accogliere i rifiuti di Roma: uno da parte dei parlamentari, l’altro dal gruppo regionale.
«Emiliano - dicono senatori e deputati grillini - rischia di aprire le porte all’incapacità della Regione Lazio, la cui inadeguatezza nel pianificare il ciclo dei rifiuti regionale oggi rischia di mettere in seria difficoltà l’amministrazione capitolina». Insomma, un rifiuto che mira a tutelare la sindaca dello stesso colore politico. I consiglieri regionali non vanno per il sottile e non distinguono tra la stellata Raggi e il pd Zingaretti. Qui l’obiettivo polemico è la Regione Puglia. L’accusa rivolta al governatore è di «essere stato incapace, nonostante le promesse, di chiudere il ciclo dei rifiuti». Antonio Trevisi aggiunge, tra gli addebiti a Emiliano, anche quella di aver collocato su un binario morto la legge sui «rifiuti zero» avanzata dal M5S. Obiezioni e dubbi vengono anche da altri gruppi, pure di maggioranza. «La richiesta di Zingaretti - commenta il capogruppo dei Popolari, Napoleone Cera - non può essere accolto senza che il presidente Emiliano dia spiegazioni ai pugliesi». Sulla stessa lunghezza d’onda si muove l’opposizione. Francesco Ventola (Dit) chiede una discussione in Consiglio regionale. Giannicola De Leonardis (Area popolare), critica le debolezze del sistema pugliese. «La risposta più logica - dice - sarebbe un garbato rifiuto. Ma se l’aiuto al Lazio fosse un’opportunità, se ne discuta prima in Consiglio».
I rifiuti urbani di Roma, in caso di assenso, andrebbero in uno dei dieci impianti pugliesi di bio-stabilizzazione, dove verrebbero trattati per eliminare la parte organica (non separata a monte). Sono dieci: a Deliceto, Foggia, Cerignola, Bari, Conversano, Massafra, Cavallino, Poggiardo, Ugento, Manduria. C’è posto ma solo fino alla fine di giugno.
Michele Emiliano Il Comune di Roma ci dica con chiarezza necessità e richieste in modo da poter valutare