Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La musica unita alla letteratura Il Locus festival scalda i motori
Ultimato il cartellone del festival di Locorotondo che torna ad allargarsi al territorio Ai concerti (Baustelle, Glasper, Ghemon) si aggiungono gli scrittori (Dyer e Reynolds)
Le maglie del Locus Festival si allargano. Più che un festival, un vero e proprio network di attività, associazioni, partner in grado di arricchire il cuore musicale di una delle più longeve manifestazioni pugliesi, quest’anno alla XIV edizione. «Cultural Weaves» è il claim scelto per il Locus 2018, che dal 7 luglio all’11 agosto aprirà Locorotondo agli intrecci culturali che formano le musiche contemporanee. «Un festival poliedrico che dà spazio a più arti rispetto al passato - ha spiegato Vincenzo Bellini di Bassculture introducendo la conferenza stampa di presentazione alle Officine degli Esordi – attraverso un lavoro che dura 12 mesi abbiamo costruito una rete di attività e strutture che puntano alla valorizzazione del territorio attraverso una programmazione musicale di assoluto livello».
Resta quello il cuore pulsante della rassegna, anche se il programma di quest’anno è modellato sulla struttura a cerchi concentrici propria dello storico logo del Locus, che a sua volta ricorda la forma di uno dei più suggestivi borghi d’Italia. Il 7 luglio si parte con il progetto «R+R=Now» (reflect and respond now), unica data in Italia (al Mavù, a pagamento) per la superband in grado di esplorare ogni sfaccettatura della black music capeggiata da Robert Glasper, un habituée del Locus, e composta dal producer Terrence Martin, il trombettista Christian Scott, il bassista Derrick Hodge, il batterista Justin Tyson e il polistrumentista Taylor McFerrin. Il 21 e 22 luglio, in piazza Moro, toccherà ad uno dei più interessanti artisti dell’hip-hop italiano Ghemon e a Kamaal Williams, noto anche con lo pseudonimo di Henry Wu, stadel volta alla guida di un trio che assembla elementi di jazz, broken beat e garage, naturale evoluzione del progetto Yussef Kamaal.
Weekend multiforme, dal 27 al 29, con il cantautore Diodato che apre la serata dedicata ai ritmi brasiliani di Rodrigo Amarante, compositore e musicista noto per le numerose collaborazioni, da Devendra Banhart ai connazionali Gilberto Gil e Marisa Monte, e per la celebre soundtrack della serie Narcos (nel 2019 arriverà il suo secondo disco). Poi spazio all’unica data in Puglia dei Baustelle con il nuovo disco «L’amore e la violenza vol 2 – dodici nuovi pezzi facili», secondo capitolo dell’ultimo lavoro in studio della band di Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, nato durante il tour dello scorso anno (al Mavù, secondo live a pagamento); chiuderà la tre giorni un’altra esclusiva per il Sud Italia, con il live della band inglese Go go Penguin. Ad agosto, tra gli altri, il Locus ospiterà il cantante soul Moses Sumney (il 3); uno dei nomi momento, Cosmo con il suo pop elettronico, prima del guru elettronico inglese James Holden con la nuova band The Animal Spirits (il 4 al Mavù, a pagamento), il trio sperimentale The Comet is coming (il 5) che intreccia i codici espressivi di Sun Ra, Frank Zappa e Hendrix e la festa conclusiva con il dj Floating Points, alias del neuroscienziato inglese Sam Sheperd, (l’11, a pagamento).
Potenziata la sezione Locus Focus in largo Mazzini, il momento di approfondimento culturale con scrittori, giornalisti e interviste pubbliche agli artisti. Direzione affidata a Nicola Gaeta, Enzo Mansueto e Vittorio Bongiorno alle prese con Francesco Bianconi dei Baustelle, Moses Sumney e R+R, oltre a figure chiave della letteratura legata alla musica come il critico Simon Reynolds (autore di «Retromania» o «Post Punk»), e gli scrittori Michael Zadoorian («In viaggio contromano») e Geoff Dyer, autore di «Natura morta con custodia di sax».
Lo slogan
«Cultural waves», un festival poliedrico che dà spazio a più arti rispetto al passato