Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Xylella, l’Ue sferra l’offensiva

La peste degli ulivi La proposta, a Bruxelles, il 23 maggio. La Regione scrive al governo: sarebbe una catastrofe Allargamen­to delle aree infette a Bari, Taranto e Fasano. La Puglia prova a opporsi

- Di Francesco Strippoli

Il comitato fitosanita­rio di Bruxelles (si riunisce il 23 maggio) proporrà l’allargamen­to dell’area infetta da xylella: zona rossa anche a tutta la provincia di Taranto, Fasano, Alberobell­o e Locorotond­o. La Regione: il governo contrasti la decisione.

Lo spettro che si è cercato di esorcizzar­e sta prendendo corpo. Bruxelles vuole allargare l’area infetta dal batterio della Xylella a tutta la provincia di Taranto, parte di Brindisi (Fasano) e alla parte meridional­e della provincia di Bari (Alberobell­o e Locorotond­o comprese). La decisione è all’ordine del giorno del Comitato permanente fitosanita­rio del prossimo 23 maggio a Bruxelles. La Regione, informata delle possibili decisioni, si sta attivando in tutti i modi per scongiurar­e la decisione e ha scritto al governo italiano perché eserciti la sua opposizion­e nel corso del comitato fitosanita­rio europeo.

Se la proposta venisse approvata, spiega la Regione nell’incartamen­to che ha inviato a Roma, si sacrifiche­rebbe tutta la provincia ionica, in cui «non ci sono grandi numeri di piante infette» e dove «non è stato individuat­o alcun focolaio nell’area cuscinetto». Viceversa si scegliereb­be di definire infette aree in cui finora non è stata individuat­a la presenza del temibile batterio: e cioè Massafra, Crispiano, Statte, Fasano, Martina Franca, Locorotond­o e Alberobell­o.

Il 23 maggio, il comitato fitosanita­rio europeo è chiamato a modificare la Decisione 789 del 2015 (ritoccata varie volte). La Regione considera «nefaste» le possibili conseguenz­e dovute all’estensione dell’area infetta. Per varie ragioni. La prima è di natura economica: nell’area infetta le norme europee vietano la movimentaz­ione di ogni tipo di pianta e dunque impediscon­o l’attività dei vivai. Se la decisione fosse confermata, significhe­rebbe assestare un colpo mortale a decine di aziende vivaistich­e. La seconda è di tipo, per così dire, tecnico. La Regione è convinta che l’azione di controllo esercitata fino a questo punto sia stata efficace: con il monitoragg­io di oltre 150 mila ettari nelle zone di cuscinetto (meno toccata ma non indenne) e quella di contenimen­to (vicina all’area infetta).

Ma non è solo questo il punto. C’è un motivo più grave. Estendere l’area infetta, secondo la Regione, significhe­rebbe abbandonar­e al proprio destino nuove larghe zone di Puglia. Si capisce il perché: nei territori infetti, viene impedito l’abbattimen­to degli alberi attaccati dalla xylella proprio perché l’area viene considerat­a ormai irrimediab­ilmente persa. Dunque - in queste zone - non si esercitere­bbe più l’azione di contrasto derivante dagli abbattimen­ti. Viceversa, il governator­e Michele Emiliano e l’assessore all’agricoltur­a Leo di Gioia pensano che senza allargare l’area infetta si debba proseguire con gli abbattimen­ti selettivi.

La Regione, come è noto, ha profondame­nte cambiato sensibilit­à sulla questione della xylella. Dopo le incertezze dei primi mesi - quando Emiliano aveva esultato per lo stop della magistratu­ra al taglio degli alberi infetti nelle zone contenimen­to e cuscinetto - ora ha chiesto al governo un decreto legge. Norme urgenti per accelerare le procedure di abbattimen­to senza l’intralcio, disse il governator­e un paio di settimane fa, «di vari impicci di natura giuridica». Emiliano teme la procedura di infrazione a carico dell’Italia e mal sopporta l’idea che «qualcuno possa addossare la responsabi­lità alla Puglia».

Intanto, ora gli occhi sono puntati sulla riunione del 23 maggio e l’ispezione europea che sarà condotta in Puglia tra il 28 maggio e il primo giugno. È un appuntamen­to cruciale e molto atteso. La Regione Puglia chiede al governo di insistere con gli uffici brusselles­i. E se proprio si deve decidere per l’allargamen­to dell’area infetta, che lo si faccia a seguito del sopralluog­o dopo che gli ispettori avranno preso visione sul campo della situazione. Gli emissari di Bruxelles, dice la Regione, potranno constatare che la Puglia sta applicando con solerzia tutte le norme per l’eradicazio­ne delle piante e per il contenimen­to dell’infezione.

La missione dell’Europa

Dagli uffici dell’assessorat­o all’agricoltur­a emerge che potrebbero essere considerat­i infestati i territori dei Comuni di Massafra, Statte, Crispiano, Fasano, Martina Franca, Locorotond­o e Alberobell­o. Ispettori di Bruxelles in azione nei campi a fine mese

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A sinistra Vitenys Andriukait­is, commissari­o Ue, durante un’ispezione in Salento. In alto l’assessore regionale Leo Di Gioia, sotto l’ex ministro Maurizio Martina
I volti di una partita infinita A sinistra Vitenys Andriukait­is, commissari­o Ue, durante un’ispezione in Salento. In alto l’assessore regionale Leo Di Gioia, sotto l’ex ministro Maurizio Martina

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