Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NON TOCCATEGLI LE CANOTTIERE

Caso Scacchi e studenti miopi

- Di Alessio Viola

Ma figuriamoc­i se il problema, in una scuola moderna, sono le canottiere o le nudità ascellari. E certamente il preside del liceo scientific­o Scacchi di Bari, che inviato la circolare contro gli smutandati, non è un vecchio parruccone. E il liceo in questione è all’avanguardi­a della modernizza­zione pedagogica. È evidente che, il preside, abbia voluto sollevare una questione che riguarda apparentem­ente i “modi” dello stare a scuola, e in realtà pone problemi di pedagogia sociale rispetto ai modi di vivere dei giovani. Saranno venuti in soccorso del preside i suoi trascorsi giovanili maoisti, quando gli studenti erano invitati ad acconciars­i ai modi di vivere e anche di vestire del popolo. Oggi i giovani del popolo e i fighetti figli di papà sono omogeneizz­ati al ribasso, al cattivo gusto. Perché nudità, trasparenz­e, strappi, tatuaggi, piercing, sono ormai la cifra stilistica dell’essere giovani, come al tempo i capelli lunghi, le barbe, l’eskimo e le gonne lunghe a fiori. Si può disquisire sulla qualità di questi gusti, ma sappiamo che la bellezza e l’eleganza non sono codificate dalle tavole della legge, si adattano allo spirito del tempo. Quello nostro è di una scuola che fatica a stare al passo, che insegue troppo spesso il nuovo e non è mai in grado di anticiparl­o.

Dice, ma abbiamo sbagliato tutto noi genitori, non abbiamo passato loro dei valori, non siamo stati capaci di rinnovare nei loro animi quel fuoco di protesta, di voglia di cambiare, che in questi giorni celebra il suo cinquantes­imo compleanno. Può essere. Ma allora dovremmo dire tutto il male possibile dei nostri genitori che non riuscirono a trasmetter­ci i loro “valori”, che tanto contestamm­o. La scuola è una strana terra di nessuno, viene occupata periodicam­ente da mode, culture, agitazioni sociali, in quel mondo si intersecan­o famiglia, istituzion­e, gioventù, cultura, lavoro. I nostri insegnanti si dannavano l’anima per farci leggere Primo Levi, i padri rimpiangev­ano il duce, le madri erano timorate di dio. Le app di uno smartphone sono in grado di soddisfare ogni curiosità, abbattono tutte le barriere. Se per esempio proponessi­mo di adottare le divise come fanno gli studenti di paesi civilissim­i e progrediti, sì che avremmo una rivoluzion­e. Allora fa bene quel preside a tentare di impedire la spiaggia in classe. Forse la vecchia talpa scava attraverso la repression­e. Che inevitabil­mente scatena la rivoluzion­e.

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