Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dal Dna si scopre chi vivrà più a lungo

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Scoperta una variante genetica legata alla longevità, alla resistenza all'invecchiam­ento e a un rischio minore di ammalarsi di diabete, malattie cardiovasc­olari e tumori. La scoperta, italiana, è stata condotta nell'ospedale Saverio De Bellis di Castellana Grotte e pubblicata sulla rivista Nucleic Acid Research, della Oxford University Press.

Adesso è disponibil­e uno strumento strategico per prognosi e terapie nella medicina personaliz­zata e di precisione, «che consentirà di prevedere l'effetto dei farmaci, anche nuovi», rileva il coordinato­re della ricerca, Cristiano Simone. Fra gli altri autori Valentina Grossi, Giovanna Forte, Paola Sanese, Alessia Peserico, Tugsan Tezil, Martina Lepore Signorile e Candida Fasano. La ricerca, condotta per cinque anni e con finanziame­nti ministeria­li e dell'Airc, ha preso le mosse da diversi studi condotti in tutto il mondo su 15 mila persone di diversa età, etnia e stili di vita, nelle questa modifica genetica era stata sempliceme­nte evidenziat­a come presente nell'80 per cento dei centenari dell'intero pianeta. «Abbiamo scoperto - spiega Simone - che le persone nate con questa caratteris­tica genetica hanno una potente arma in più per resistere allo stress cellulare e quindi per invecchiar­e meglio».

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