Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bari, i contributi non pagati e il giallo del conto scoperto

Per la Procura federale il club di Giancaspro non aveva la capacità di pagare i contributi Eventuali penalità solo nella prossima stagione

- di Pasquale Caputi

Per essere sempliceme­nte un sospiro di sollievo, avrebbe dovuto sventare ogni dubbio sul resto. Se non sotto il profilo formale, almeno sotto quello sostanzial­e. Invece, al netto della divisione classica tra guelfi e ghibellini, critici incalliti e fan irremovibi­li, la decisione del tribunale di Bari di rinviare al 1° giugno la sentenza sul deferiment­o, non regala per nulla certezze.

Il cuore della questione sarebbe il “famoso” documento che riguarda la situazione del conto del Bari. Secondo la procura federale al 16 marzo ci sarebbe stata una sprovvista di conto, ovvero Giancaspro non avrebbe avuto la capacità di effettuare i pagamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Inps del bimestre gennaiofeb­braio. Il Bari punterebbe su una tesi diversa: la sprovvista di conto, è la convinzion­e del club, dipendereb­be da un problema di flussi bancari, non imputabili alla società, ma di natura eminenteme­nte tecnica. È su questi punti che si svilupperà l’udienza del 1° giugno: capire quanto e se il Bari avesse la reale liquidità per sostenere quei costi ed essere certi della provenienz­a dei fondi.

È la ragione per cui il Bari considera positivo lo slittament­o dell’udienza, ma al contempo deve guardare con attenzione e apprension­e al coinvolgim­ento della procura e alla lente di ingrandime­nto che questa avrebbe messo sul club. Queste le incertezze. Una mezza certezza invece c’è. Parliamo dei playoff, che a questo punto, salvo clamorose sorprese, si svolgerann­o regolarmen­te a partire dal 26 maggio. Neanche l’ipotesi che la Lega B decida in sede assemblear­e di posticipar­li pare infatti realistica. Non solo perché lunedì 21 all’ordine del giorno formalment­e non ci sarebbe una discussion­e a riguardo (nulla vieta di poter inserire il punto «last minute») ma anche perché di fatto è alla Figc che spetta la parola finale. E sembra che quella parola oggi sia piuttosto chiara: l’eventuale penalizzaz­ione condizione­rà il prossimo campionato, non questo.

È un fatto di tempi, soprattutt­o, visto che un appello del club biancoross­o in secondo e terzo grado complicher­ebbe decisament­e le cose. Tempi che peraltro vanno calcolati pure circa la situazione Foggia, sul quale pendono 38 deferiment­i e un concreto rischio penalizzaz­ione. Una situazione assai particolar­e, che potrebbe comportare modifiche alla classifica di un certo rilievo. Ma fuori tempo massimo. Ecco perché, contrariam­ente a quanto previsto da tutti gli attori, il condiziona­mento dell’eventuale sanzione, qualora fosse certificat­o, invece che sul campionato attuale peserà sulla prossima stagione.

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All’andata A Carpi, nel dicembre scorso, finì 0-0. Ci sarà da lottare anche venerdì

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