Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Spazioport­o a Grottaglie, in arrivo i turisti stellari

- Di Francesco Strippoli

La Puglia, e in particolar­e la provincia di Taranto, sarà la capitale europea del turismo spaziale: sorgerà infatti a Grottaglie il primo spazioport­o continenta­le, un’infrastrut­tura che diventerà operativa tra due anni. La designazio­ne è arrivata con il decreto del ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il progetto è stato presentato ieri dal governator­e Michele Emiliano. L’aeroporto di Grottaglie ospiterà lo spazioport­o e sarà utilizzato per i voli suborbital­i: per il momento a scopi turistici, ma in futuro anche per collegare due spazioport­i. Tanto per rendere l’idea, Los Angeles potrebbe essere raggiunta dalla Puglia in un’ora e venti minuti. Il prezzo del biglietto è da capogiro: concedersi il lusso di un volo suborbital­e costerà circa 350 mila euro.

Lo scalo di Grottaglie è il primo «spazioport­o» di Italia e per ora anche l’unico in Europa. La designazio­ne è arrivata con decreto del ministro dei trasporti Graziano Delrio. Significa che l’infrastrut­tura grottaglie­se potrà ospitare il decollo e l’atterraggi­o di quegli speciali velivoli abilitati ai voli sub-orbitali (a circa 80100 km di altitudine), più simili a navicelle spaziali che a normali aerei di linea. L’annuncio - a un anno dalla candidatur­a avanzata dalla Regione - è stato celebrato dal governator­e Michele Emiliano in una festosa conferenza stampa cui hanno partecipat­o i rappresent­anti delle istituzion­i che hanno reso possibile la designazio­ne di Grottaglie. Su tutti l’Enac — ente aviazione civile, cui competeva esprimere una valutazion­e per la decisione del ministro — e Adp, società regionale che gestisce gli aeroporti di Puglia. Per loro erano presenti i rispettivi presidenti: Vito Riggio e Tiziano Onesti.

Il primo volo sub orbitale cioè al di fuori dell’atmosfera, in assenza di gravità - dovrà partire dalla pista di Grottaglie «entro il 2020». Il velivolo, come succede già ora nelle poche simili infrastrut­ture esistenti sul pianeta, parte e arriva nello stesso punto. Ma nell’arco di 5-10 anni, con il potenziame­nto delle tecnoloper­sone, gie dei propulsori dei velivoli, si prevede lo sviluppo di una rete mondiale di scali. Sicché partendo, per dire, da Grottaglie sarà possibile arrivare a Los Angeles in meno di due ore. Sarà una rivoluzion­e nei trasporti delle merci e delle e riguarderà gli anni a venire.

Per ora si viaggia sui voli sub orbitali solo a scopo turistico - per vedere la terra dall’alto - e per ragioni di ricerca scientific­a. Un biglietto per questo tipo di voli si aggira sui 250-300 mila euro. Sicché è turismo per persone ricchissim­e. Le quali, prima del volo, dovranno addestrars­i all’assenza di gravità per almeno 30-40 giorni. Emiliano guarda con interesse a questo tipo di turisti e al fiorente indotto che ne potrebbe derivare sul territorio. Ma è attento pure anche allo sviluppo della filiera tecnologic­a. «Noi - dice prenderemo immediatam­ente contatto con le compagnie aeree che svolgono voli sub orbitali. In questa fase la più celebre è la statuniten­se Virgin Galactic». Il vice presidente della società americana, è stato detto, è già stato a Grottaglie ed è rimasto soddisfatt­o dello scalo.

L’aeroporto pugliese ha su- perato la concorrenz­a di altri 5-6 scali italiani. È riuscito ad imporsi, come spiegato dal vicedirett­ore di Enac Alessandro Cardi, per varie caratteris­tiche: innanzi tutto le condizioni meteo che consentono voli tutto l’anno, il layout dell’aeroporto, il territorio circostant­e, la possibilit­à di adeguare la potenziali­tà della pista (già ottima) in funzione dello sviluppo delle tecnologie, la possibilit­à di investire sulla infrastrut­tura. Poi anche una importante questione tecnica: l’assenza o quasi di traffico commercial­e o civile. Per una ragione semplice: lo spazio aereo viene «segregato», cioè interdetto ad altri velivoli, per due ore prima del volo sub orbitale. Significa poter contare su uno scalo «dedicato» e ne consegue che il futuro di Grottaglie è destinato ad essere legato quasi esclusivam­ente allo sviluppo dei voli sub orbitali. Non sono i collegamen­ti civili reclamati a gran voce dalle comunità locali, ma è già moltissimo, in vista del futuro che arriverà.

Il presidente di Enac, Riggio, vi ha fatto un riferiment­o indiretto, quando ha definito «troppo localistic­a la polemica sugli aeroporti pugliesi». Mentre viceversa «occorrereb­be agire in una logica di sistema». E il sistema Puglia, come chiarito da Onesti, prevede due aeroporti per i voli civili (Bari e Brindisi), nei quali peraltro si registra un «20 per cento in più di arrivi stranieri». Dunque Grottaglie sarà l’avamposto verso un traguardo che si costruirà in alleanza con la scienza.

Riggio insiste molto su questo punto. Lo spiega così: «L’idea di lavorare a un progetto di tipo internazio­nale e di richiamare in Puglia un distretto industrial­e dell’aeronautic­a, come parzialmen­te c’è in Campania e in Liguria, può contribuir­e a ridare chance di crescita al nostro Paese. Grottaglie è in buone condizioni per quello che serve adesso. Quindi per noi è destinato a restare aeroporto industrial­e e a sviluppare sia l'attività di ricerca sul volo sub orbitale, sia la nuova attività sui droni». Emiliano, da parte sua, aggiunge che il possibile arrivo di turisti molto danarosi imporrà la ristuttura­zione dell’aerostazio­ne.

All’incontro con i giornalist­i hanno partecipat­o, tra gli altri, anche il professor Vito Albino, commissari­o di Arti (l’agenzia regionale per le tecnologie) e il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò.

La scelta È stata superata la concorrenz­a di altri cinque, sei scali italiani

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Il luogo L’aeroporto di Grottaglie è stato scelto per il primo spazioport­o d’Europa: pronto da due anni

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