Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Spazioporto a Grottaglie, in arrivo i turisti stellari
La Puglia, e in particolare la provincia di Taranto, sarà la capitale europea del turismo spaziale: sorgerà infatti a Grottaglie il primo spazioporto continentale, un’infrastruttura che diventerà operativa tra due anni. La designazione è arrivata con il decreto del ministro dei Trasporti Graziano Delrio e il progetto è stato presentato ieri dal governatore Michele Emiliano. L’aeroporto di Grottaglie ospiterà lo spazioporto e sarà utilizzato per i voli suborbitali: per il momento a scopi turistici, ma in futuro anche per collegare due spazioporti. Tanto per rendere l’idea, Los Angeles potrebbe essere raggiunta dalla Puglia in un’ora e venti minuti. Il prezzo del biglietto è da capogiro: concedersi il lusso di un volo suborbitale costerà circa 350 mila euro.
Lo scalo di Grottaglie è il primo «spazioporto» di Italia e per ora anche l’unico in Europa. La designazione è arrivata con decreto del ministro dei trasporti Graziano Delrio. Significa che l’infrastruttura grottagliese potrà ospitare il decollo e l’atterraggio di quegli speciali velivoli abilitati ai voli sub-orbitali (a circa 80100 km di altitudine), più simili a navicelle spaziali che a normali aerei di linea. L’annuncio - a un anno dalla candidatura avanzata dalla Regione - è stato celebrato dal governatore Michele Emiliano in una festosa conferenza stampa cui hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni che hanno reso possibile la designazione di Grottaglie. Su tutti l’Enac — ente aviazione civile, cui competeva esprimere una valutazione per la decisione del ministro — e Adp, società regionale che gestisce gli aeroporti di Puglia. Per loro erano presenti i rispettivi presidenti: Vito Riggio e Tiziano Onesti.
Il primo volo sub orbitale cioè al di fuori dell’atmosfera, in assenza di gravità - dovrà partire dalla pista di Grottaglie «entro il 2020». Il velivolo, come succede già ora nelle poche simili infrastrutture esistenti sul pianeta, parte e arriva nello stesso punto. Ma nell’arco di 5-10 anni, con il potenziamento delle tecnolopersone, gie dei propulsori dei velivoli, si prevede lo sviluppo di una rete mondiale di scali. Sicché partendo, per dire, da Grottaglie sarà possibile arrivare a Los Angeles in meno di due ore. Sarà una rivoluzione nei trasporti delle merci e delle e riguarderà gli anni a venire.
Per ora si viaggia sui voli sub orbitali solo a scopo turistico - per vedere la terra dall’alto - e per ragioni di ricerca scientifica. Un biglietto per questo tipo di voli si aggira sui 250-300 mila euro. Sicché è turismo per persone ricchissime. Le quali, prima del volo, dovranno addestrarsi all’assenza di gravità per almeno 30-40 giorni. Emiliano guarda con interesse a questo tipo di turisti e al fiorente indotto che ne potrebbe derivare sul territorio. Ma è attento pure anche allo sviluppo della filiera tecnologica. «Noi - dice prenderemo immediatamente contatto con le compagnie aeree che svolgono voli sub orbitali. In questa fase la più celebre è la statunitense Virgin Galactic». Il vice presidente della società americana, è stato detto, è già stato a Grottaglie ed è rimasto soddisfatto dello scalo.
L’aeroporto pugliese ha su- perato la concorrenza di altri 5-6 scali italiani. È riuscito ad imporsi, come spiegato dal vicedirettore di Enac Alessandro Cardi, per varie caratteristiche: innanzi tutto le condizioni meteo che consentono voli tutto l’anno, il layout dell’aeroporto, il territorio circostante, la possibilità di adeguare la potenzialità della pista (già ottima) in funzione dello sviluppo delle tecnologie, la possibilità di investire sulla infrastruttura. Poi anche una importante questione tecnica: l’assenza o quasi di traffico commerciale o civile. Per una ragione semplice: lo spazio aereo viene «segregato», cioè interdetto ad altri velivoli, per due ore prima del volo sub orbitale. Significa poter contare su uno scalo «dedicato» e ne consegue che il futuro di Grottaglie è destinato ad essere legato quasi esclusivamente allo sviluppo dei voli sub orbitali. Non sono i collegamenti civili reclamati a gran voce dalle comunità locali, ma è già moltissimo, in vista del futuro che arriverà.
Il presidente di Enac, Riggio, vi ha fatto un riferimento indiretto, quando ha definito «troppo localistica la polemica sugli aeroporti pugliesi». Mentre viceversa «occorrerebbe agire in una logica di sistema». E il sistema Puglia, come chiarito da Onesti, prevede due aeroporti per i voli civili (Bari e Brindisi), nei quali peraltro si registra un «20 per cento in più di arrivi stranieri». Dunque Grottaglie sarà l’avamposto verso un traguardo che si costruirà in alleanza con la scienza.
Riggio insiste molto su questo punto. Lo spiega così: «L’idea di lavorare a un progetto di tipo internazionale e di richiamare in Puglia un distretto industriale dell’aeronautica, come parzialmente c’è in Campania e in Liguria, può contribuire a ridare chance di crescita al nostro Paese. Grottaglie è in buone condizioni per quello che serve adesso. Quindi per noi è destinato a restare aeroporto industriale e a sviluppare sia l'attività di ricerca sul volo sub orbitale, sia la nuova attività sui droni». Emiliano, da parte sua, aggiunge che il possibile arrivo di turisti molto danarosi imporrà la ristutturazione dell’aerostazione.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato, tra gli altri, anche il professor Vito Albino, commissario di Arti (l’agenzia regionale per le tecnologie) e il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò.
La scelta È stata superata la concorrenza di altri cinque, sei scali italiani