Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Unioni civili e festa all’Ikea Critiche bipartisan al Comune
Come premio una festa per 100 invitati in occasione di un’unione civile. Si chiama Diversity celebration e lo mette in palio l’Ikea di Bari su iniziativa del Comune, assessorato al Welfare.
Il premio ammonta a 5500 euro da investire nel banchetto nuziale (3800 euro) e nel viaggio di nozze in Scandinavia (1200) più un buono di 500 euro da spendere, ovviamente, all’Ikea. È destinato a tutte le coppie residenti in Puglia che intendono sottoscrivere un’unione civile entro agosto 2018. C’è, però, qualcuno cui questa iniziativa non piace. Alla faccia delle conquiste in tema di diritti civili e del «politicamente corretto». Lo affermano, da sponde opposte, i cittadini che aderiscono al sodalizio «Convochiamociperbari» e Fratelli d’Italia.
«Ma solo a noi stridono alcune contraddizioni?», dicono i «cittadini autoconvocati». Che poi bacchettano i tre «soggetti in campo», amministrazione, multinazionale, soggettività Lgbtqi. «La prima, l’amministrazione comunale — affermano — che, continuando dolosamente a confondere i confini tra pubblico e privato chiede aiuto a privati, i quali ben accolgono la possibilità di farsi pubblicità a basso costo e alto rientro. La seconda: la multinazionale. Non si capisce come si faccia a non considerare in queste scelte chi siano gli interlocutori. Ikea fa dono di una poco necessaria diversity celebration contrabbandando una presunta attenzione alle diversità che altro non è che il tappeto sotto il quale nasconde la polvere delle ultime politiche aziendali, che poco hanno di rispettoso, non solo verso le presunte diversità, ma che addirittura penalizzano le cosiddette normalità. Basti vedere come lo stesso colosso stia tentando di licenziare in tutta Italia lavoratrici e lavoratori, come è stato qui a Bari per Francesca, utilizzando a piene mani leggi e decreti neoliberisti che un governo di presunto centrosinistra ha emesso e promosso. Passiamo alla componente della comunità Lgbtqi che plaude a questa iniziativa: è corretto salutare con entusiasmo un concorso a premi senza temere che l’appropriarsi di un tema così sensibile da parte di soggetti che nei loro obiettivi hanno chi il consenso, chi il profitto, non rischi di vuotare di senso e significato, parole e percorsi?».
Quanto agli iscritti a Fratelli d’Italia, hanno annunciato un’interrogazione parlamentare. Si tratta, dicono, di «una mera opportunità di marketing finalizzata a penalizzare i pugliesi e che non supporta i nuclei familiari eterosessuali e quindi la genitorialità. A discapito di tante coppie eterosessuali precarie che potenzialmente investono per lo più nella catena svedese».