Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NELL’ORBITA DELLE EMERGENZE

I voli spaziali e la dura realtà

- Di Michele Cozzi

La Puglia va in orbita con il primo spazioport­o europeo e, tra un volo pindarico e l’altro, punta alla grande bellezza. Ma mentre si inseguono i sogni, all’Ilva si spegne un’altra vita. Un giovane operaio di una ditta appaltatri­ce, un’altra vittima di una serie di incidenti che negli ultimi giorni si susseguono un po’ dappertutt­o nel Paese. Un segnale che non si può vivere senza un governo nella pienezza dei suoi poteri. Senza una scala di priorità e una bussola.

Una Regione che si barcamena tra non pochi problemi, persegue la possibilit­à di avviare il turismo stellare di facoltosi navigatori dello spazio, in grado di pagare 300 mila euro per un volo suborbital­e. Una opportunit­à futuribile per Grottaglie e per la Puglia alla stregua della proposta di inserire nello statuto la norma sulla bellezza. È bene non ironizzare più di tanto, anche se in queste ore si sprecano le battute sulle mozzarelle e le cime di rape aerospazia­li. Così come il riferiment­o alla bellezza ricorda tanto il diritto alla felicità che è parte della dichiarazi­one di indipenden­za degli Stati Uniti. La Puglia, quindi, si porta avanti con il futuro. Con l’auspicio che non “lieviti” troppo e che resti con i piedi per terra. E che soprattutt­o le idee e i progetti diventino reali, come i caciocaval­li appesi, la metafora che Benedetto Croce utilizzava per spiegare alla cuoca l’avverarsi delle idee platoniche nella realtà.

Bellezza e felicità. Il sogno di Jap Gambardell­a, il protagonis­ta del film di Sorrentino, trova il suo paradiso in Puglia? Si vedrà. In passato non è mancato lo snobismo verso il turismo dei ricchi. Che orrore, che volgarità. Si cambia registro ? Ne prendiamo atto. Ma se è lecito volare, la «rozza materia della quotidiana», di cui parlava Bobbio, impone di fare i conti con i problemi terra-terra dei cittadini: dall’emergenza Xylella, appesantit­a dalla procedura d’infrazione aperta dalle autorità europee, al futuro dell’Ilva.

Su entrambe le questioni la Puglia paga ritardi, oppure persegue una linea, come nel caso di Taranto, la cui realizzazi­one prospetta non poche ombre. Perché al Siderurgic­o è in gioco il futuro di un pezzo importante dell’industria italiana. Il cui impatto vale un punto di Pil. Ma non bisogna dimenticar­e la salvaguard­ia dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini che hanno avuto la sfortuna di “vivere” nell’Ilva. Sono questi i problemi reali. Forse volare un po’ più basso permettere­bbe di non inseguire le nuvole.

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