Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NELL’ORBITA DELLE EMERGENZE
I voli spaziali e la dura realtà
La Puglia va in orbita con il primo spazioporto europeo e, tra un volo pindarico e l’altro, punta alla grande bellezza. Ma mentre si inseguono i sogni, all’Ilva si spegne un’altra vita. Un giovane operaio di una ditta appaltatrice, un’altra vittima di una serie di incidenti che negli ultimi giorni si susseguono un po’ dappertutto nel Paese. Un segnale che non si può vivere senza un governo nella pienezza dei suoi poteri. Senza una scala di priorità e una bussola.
Una Regione che si barcamena tra non pochi problemi, persegue la possibilità di avviare il turismo stellare di facoltosi navigatori dello spazio, in grado di pagare 300 mila euro per un volo suborbitale. Una opportunità futuribile per Grottaglie e per la Puglia alla stregua della proposta di inserire nello statuto la norma sulla bellezza. È bene non ironizzare più di tanto, anche se in queste ore si sprecano le battute sulle mozzarelle e le cime di rape aerospaziali. Così come il riferimento alla bellezza ricorda tanto il diritto alla felicità che è parte della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. La Puglia, quindi, si porta avanti con il futuro. Con l’auspicio che non “lieviti” troppo e che resti con i piedi per terra. E che soprattutto le idee e i progetti diventino reali, come i caciocavalli appesi, la metafora che Benedetto Croce utilizzava per spiegare alla cuoca l’avverarsi delle idee platoniche nella realtà.
Bellezza e felicità. Il sogno di Jap Gambardella, il protagonista del film di Sorrentino, trova il suo paradiso in Puglia? Si vedrà. In passato non è mancato lo snobismo verso il turismo dei ricchi. Che orrore, che volgarità. Si cambia registro ? Ne prendiamo atto. Ma se è lecito volare, la «rozza materia della quotidiana», di cui parlava Bobbio, impone di fare i conti con i problemi terra-terra dei cittadini: dall’emergenza Xylella, appesantita dalla procedura d’infrazione aperta dalle autorità europee, al futuro dell’Ilva.
Su entrambe le questioni la Puglia paga ritardi, oppure persegue una linea, come nel caso di Taranto, la cui realizzazione prospetta non poche ombre. Perché al Siderurgico è in gioco il futuro di un pezzo importante dell’industria italiana. Il cui impatto vale un punto di Pil. Ma non bisogna dimenticare la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini che hanno avuto la sfortuna di “vivere” nell’Ilva. Sono questi i problemi reali. Forse volare un po’ più basso permetterebbe di non inseguire le nuvole.