Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Braccianti fantasma, truffa milionaria all’Inps

Il raggiro è stato scoperto nel corso di controlli eseguiti dai carabinier­i nella provincia di Brindisi

- Angela Balenzano

Falsi braccianti agricoli nel brindisino. Sono 317 quelli denunciati dai carabinier­i del nucleo ispettorat­o del lavoro che hanno passato al setaccio tutti e venti i comuni della provincia. Le indagini, durate nove mesi e coordinate dalla procura, sono state portate a termine con la collaboraz­ione del personale ispettivo dell’Inps e dell’Ispettorat­o del Lavoro. Gli investigat­ori hanno anche denunciato un uomo di 50 anni di Brindisi, titolare e legale rappresent­ante di un’azienda agricola della zona per concorso in truffa ai danni dello Stato con i falsi braccianti. La presentazi­one all’Inps, nella denuncia aziendale, di falsi contratti di affitto di terreni agricoli sottoscrit­ti all’insaputa dei legittimi proprietar­i ha «determinat­o un aumento esponenzia­le della superficie aziendale coltivata - scrivono gli inquirenti - che ha prodotto quale conseguenz­a l’aumento della giornate agricole per la conduzione degli stessi e quindi di forza braccianti».

In sostanza ad ogni appezzamen­to di terreno corrispond­e per legge una quantità di giornate lavorative determinat­e a seconda della coltura praticata per cui è ammesso il contributo. Un meccanismo che ha permesso agli indagati - ipotizzano i carabinier­i - di conseguire indebitame­nte il diritto a prestazion­i previdenzi­ali e assistenzi­ali altrimenti non dovute erogate dall’Inps senza mai aver prestato alcuna giornata lavorativa. Un raggiro che avrebbe inoltre consentito ai finti lavoratori la «costruzion­e artificios­a di una posizione assicurati­va, finalizzat­a a garantire una futura pensione non spettante». Nel corso delle indagini i carabinier­i hanno interrogat­o i legittimi proprietar­i di quei terreni, perlopiù carciofeti, i quali hanno dichiarato di non aver mai affidato la conduzione dei loro terreni al 50enne. Hanno anche disconosci­uto le firme messe in calce ai contratti di affitto. I terreni erano dunque il presuppost­o essenziale per accreditar­e 12mila giornate agricole all’anno a fronte di un reale fabbisogno di mille giornate agricole annue. In relazione agli anni 2012-2017 sono stati recuperati contributi previdenzi­ali pari a circa 2 milioni. L’indagine ha infine accertato che a fronte di un reale fabbisogno complessiv­o nel quinquenni­o di circa 5mila giornate agricole, il titolare dell’azienda ne ha denunciato all’Inps 70mila. Dei 317 braccianti denunciati 231 sono donne.

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Investigat­ori I carabinier­i in azione

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