Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per i malati di Sla tagli di duecento euro agli assegni di cura
Non solo fondi più che dimezzati per il nuovo bando. Ma anche il rischio che l’assegno di cura venga ridotto, da mille a circa 800 euro al mese: i malati di Sla non hanno pace. Di questa eventualità si è discusso in una riunione che ieri ha messo a confronto le proposte delle associazioni dei malati disabili gravi invitate dalla Regione Puglia a dire la loro. Archiviato – o quasi – il bando in scadenza che a marzo scorso ha visto praticamente tutte le associazioni pugliesi insorgere insieme agli stessi malati contro «ritardi e iniquità della Regione», si prova a sfidare la burocrazia con la partecipazione. La posta in gioco è alta: per il prossimo bando solo 25 milioni di euro a fronte dei 59.750 milioni stanziati nel 2017. Una somma straordinaria voluta dal governatore, Michele Emiliano, messo alle strette dalle evidenti e riconosciute «falle del bando e della macchina amministrativa».
«Sono alcune associazioni - afferma l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri che insieme al direttore del Dipartimento Salute, Giancarlo Ruscitti e alla dirigente del Welfare, Annamaria Candela, ha incontrato i rappresentanti dei malati – ad aver preso in considerazione l’idea di abbassare l’assegno di cura. Ma non tutte sono d’accordo». Tra queste il Comitato 16 Novembre. «Non è dignitoso dare un assegno di cura di importo inferiore a quanto una famiglia spenderebbe se dovesse ricoverare l’ammalato, in compartecipazione, in una Rsa (950 euro) o Rssa (anche a 1500 euro al mese) – tuona la presidente, Mariangela Lamanna - Non si può abbassare la testa. La dignità del malato, innanzitutto». Una soluzione possibile? «Noi – dice la presidente proponiamo due livelli differenti: uno da mille euro al mese per gli ammalati da rianimazione, cioè attaccati ad una macchina salvavita. E un altro da 700/800 euro che includa tutte le gravissime disabilità».