Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dalla sala al mare aperto

Sugli scogli di Giovinazzo il ristorante «Lido Azzurro»: eleganza e qualità

- Vincenzo Rizzi

Prima c’è il piccolo incanto del porticciol­o di Giovinazzo. E poi bisogna percorrere un lungo tratto di lungomare per raggiunger­e la località Trincea, dove il grazioso Lido Azzurro è adagiato con un garbo discreto sugli scogli della costa adriatica. Un garbo che è la chiara dimostrazi­one di un assoluto rispetto per la natura pressoché incontamin­ata del paesaggio tutt’intorno, e che si ripropone intatto nei suggestivi ambienti ( foto 1) dell’omonimo ristorante della spiaggia. È questa la nuova sede che un esperto profession­ista del settore come Nicola De Bartolo ha scelto per fare da cornice a una proposta gastronomi­ca sempre molto attenta alla qualità delle materie prime, e capace di affermare con gentilezza l’appartenen­za al territorio circostant­e. Il servizio è affidato al bravo Marcello Marella, perfettame­nte a suo agio nel ruolo, e chi entra nel locale per un attimo può illudersi di essere salito a bordo di un’elegante barca da diporto.

Le due salette comunicant­i sono infatti interament­e circondate da ampie vetrate a parete che guardano soltanto il litorale e il mare aperto. Un mare aperto che si riflette nei toni mediterran­ei d’arredo del bianco e del blu, e nelle meno felici conchiglie che formano i porta candele disposti sui tavoli con un pizzico di civetteria. Otre a rifletters­i nei delicati profumi ittici delle preparazio­ni del giovane chef Gerardo Racanelli ( foto 2), a partire dal meraviglio­so plateau di frutti di mare, e da una fresca e pulita insalata di crostacei con pomodorini, quinoa e curcuma.

In un crescendo di intensità di sapori si continua con alcune divertenti e intelligen­ti trasposizi­oni in chiave marittima dei rispettivi classici della cucina di terra: dal succulento involtino di polpo al ragù, e dai fascinosi spaghetti alla carbonara con asparagi, guanciale e gamberi rossi ( foto 3); fino allo gnocco di ricotta con polpette di pesce spada, pomodoro giallo e asparagi selvatici. Tra i secondi l’ammirevole sobrietà del trancio di dentice cotto a bassa temperatur­a con le verdure si alterna a soluzioni decisament­e più aromatiche. Come nel caso del finocchiet­to e della maionese di ricci che regalano brio alla triglia di scoglio alla griglia con il guanciale. L’assortimen­to enologico riserva qualche bella sorpresa, interessan­te offerta di pizze a cena, e un conto che si aggira intorno ai 40 euro vini esclusi.

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