Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dalla sala al mare aperto
Sugli scogli di Giovinazzo il ristorante «Lido Azzurro»: eleganza e qualità
Prima c’è il piccolo incanto del porticciolo di Giovinazzo. E poi bisogna percorrere un lungo tratto di lungomare per raggiungere la località Trincea, dove il grazioso Lido Azzurro è adagiato con un garbo discreto sugli scogli della costa adriatica. Un garbo che è la chiara dimostrazione di un assoluto rispetto per la natura pressoché incontaminata del paesaggio tutt’intorno, e che si ripropone intatto nei suggestivi ambienti ( foto 1) dell’omonimo ristorante della spiaggia. È questa la nuova sede che un esperto professionista del settore come Nicola De Bartolo ha scelto per fare da cornice a una proposta gastronomica sempre molto attenta alla qualità delle materie prime, e capace di affermare con gentilezza l’appartenenza al territorio circostante. Il servizio è affidato al bravo Marcello Marella, perfettamente a suo agio nel ruolo, e chi entra nel locale per un attimo può illudersi di essere salito a bordo di un’elegante barca da diporto.
Le due salette comunicanti sono infatti interamente circondate da ampie vetrate a parete che guardano soltanto il litorale e il mare aperto. Un mare aperto che si riflette nei toni mediterranei d’arredo del bianco e del blu, e nelle meno felici conchiglie che formano i porta candele disposti sui tavoli con un pizzico di civetteria. Otre a riflettersi nei delicati profumi ittici delle preparazioni del giovane chef Gerardo Racanelli ( foto 2), a partire dal meraviglioso plateau di frutti di mare, e da una fresca e pulita insalata di crostacei con pomodorini, quinoa e curcuma.
In un crescendo di intensità di sapori si continua con alcune divertenti e intelligenti trasposizioni in chiave marittima dei rispettivi classici della cucina di terra: dal succulento involtino di polpo al ragù, e dai fascinosi spaghetti alla carbonara con asparagi, guanciale e gamberi rossi ( foto 3); fino allo gnocco di ricotta con polpette di pesce spada, pomodoro giallo e asparagi selvatici. Tra i secondi l’ammirevole sobrietà del trancio di dentice cotto a bassa temperatura con le verdure si alterna a soluzioni decisamente più aromatiche. Come nel caso del finocchietto e della maionese di ricci che regalano brio alla triglia di scoglio alla griglia con il guanciale. L’assortimento enologico riserva qualche bella sorpresa, interessante offerta di pizze a cena, e un conto che si aggira intorno ai 40 euro vini esclusi.