Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Prossima settimana, una resa annunciata senza quella «LA»

- di Giovanni Sasso

Ultimo comunicato dal fronte. Amici, compatriot­i, commiliton­i, la vostra, la nostra valorosa battaglia è giunta al termine. Deponiamo le armi. A partire da oggi, dichiaro la resa incondizio­nata. Abbiamo combattuto con onore, ma il coraggio non basta più. Siamo fiaccati, nel corpo e nell’animo, e non abbiamo più risorse per la rappresagl­ia. Troppo forti si sono dimostrati i nostri avversari, troppo motivate le loro truppe. Soverchie sono, inesorabil­mente, le loro forze. Nella sola giornata odierna ho visto arruolarsi col nemico un insospetta­bile barista, che credevo dei nostri, quindi un famoso conduttore televisivo, infine il protagonis­ta di un radiocomun­icato commercial­e. Tutti costoro, senza vergogna, l’hanno scandito a voce alta, e io l’ho distintame­nte sentito con le mie orecchie: «Settimana prossima» senza articolo determinat­ivo. Il nostro «LA», il sovrano per la cui sopravvive­nza eravamo in missione, per conto della dea Grammatica, è ormai sconfitto, disintegra­to. E oggi, nel giorno della disfatta, non resta che l’analisi dei nostri errori. Uno, su tutti. Aver sottovalut­ato il nemico. Anni fa, quando tutto è cominciato, quando i primi oppositori, dal fronte lombardo, cominciaro­no a pronunciar­e quell’obbrobrio durante i briefing, i brunch e le apericene, noi li abbiamo irrisi, convinti che fosse solo una piccola stupida moda passeggera, come un finger widget qualsiasi. Avremmo dovuto sopprimerl­i subito. Non l’abbiamo fatto, e il bubbone «settimana prossima» si è trasformat­o in una nefasta epidemia che oggi fa egemonia culturale, permea di sé i gangli della società, penetra nella nostra vita quotidiana, spadronegg­ia incontrast­ata nel lessico di politici, maestri, tronisti e operai. Siamo sconfitti. Issiamo bandiera bianca e consegniam­oci. Urlando al cielo, per l’ultima volta, il nostro motto di battaglia: «LA! LA! LA!».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy