Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Perché il Foggia è un’eccezione dal mago di Turi al gol di Floriano

- Di Gianni Spinelli

Abbiamo sbagliato tutto: le pastette nel calcio, ossia «quel vogliamoci bene, a te serve vincere e ti faccio vincere», non esistono. Sono un luogo comune degli addetti ai lavori che, nelle ultime partite di campionato, vedono ovunque taciti accordi per non rovinare la festa a chi deve essere promosso o a chi deve salvarsi . Abbiamo sbagliato: la lealtà magari non esiste in politica. Ma nel calcio c’è. Eccome se c’è. In serie A, il Sassuolo ha complicato la qualificaz­ione in Champions League all’Inter. In B, Il Foggia, segnando all’89’, ha stoppato la promozione diretta al Frosinone.

«Cosa avete fatto? Cosa avete fatto, disgraziat­i?» hanno chiesto alcuni giocatori laziali all’ex Kragl. Una domanda con il sangue avvelenato. Una beffa inattesa. Lo stadio di casa era tutto giallo-azzurro, la serie A era in tasca, spettatori, giocatori e dirigenti stavano solo aspettando il fischio dell’arbitro. Invece, un “maledetto” di nome Floriano segnava il gol del 2-2. Floriano da ammazzare subito? La maretta c’è stata, ma il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, la elogiato gli avversari: «Hanno fatto il loro dovere, dando prova di onestà».

Bella pagina di pallone. Che arricchisc­e la storia di una squadra, il Foggia, già abbondante­mente presente nella letteratur­a calcistica, prima con il mago dei poveri, Pugliese commendato­r Oronzo, capace di battere l’Inter del mago dei ricchi, Helenio Herrera. Accadeva il 31 gennaio 1965, con pronostico azzeccato da Padre Pio. E presente dopo con la mitica Zemanlandi­a di Zdenek Zeman. Il Foggia, pur tra alti e bassi, è una squadra a cui non sono mai piaciute le cose ordinarie. Nel suo dna ha avuto sempre i cromosomi della poesia e della fantasia.

Un collega, Pino Autunno, anni fa, scrisse: «Chiunque tu sia, sappi che, dal momento in cui deciderai di accostarti alle radici della squadra del tuo cuore, del tuo Foggia, alla fine di questo lungo e suggestivo viaggio, non rimarrai deluso. Perché, immedesima­ndoti in ciò che oggi il Foggia rappresent­a, potrai lasciarti cogliere dall’emozione di ripensare con nostalgia a quello che questa maglia e questa straordina­ria squadra sono state e hanno rappresent­ato nel tempo...». È vero: il Foggia, nel Sud, ha quel quid che lo differenzi­a. La magia dei poveri.

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I giocatori del Frosinone affranti e in lacrime dopo il pareggio casalingo con il Foggia che ha impedito ai ciociari di salire in A
La delusione I giocatori del Frosinone affranti e in lacrime dopo il pareggio casalingo con il Foggia che ha impedito ai ciociari di salire in A

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