Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gioie e dolori di muscoli e tendini
Come prevenire le lesioni al “motore” delle articolazioni: un apparato tanto prezioso, quanto delicato
C’è chi si risveglia con un piede dolorante, dopo aver fatto una corsetta il giorno precedente. E chi si ritrova con un braccio bloccato, dopo un’oretta trascorsa in palestra. Il piacere dello sport e il desiderio di tenersi in forma, spesso causano spiacevoli inconvenienti. «Con i muscoli bisogna fare attenzione - dice il dottor Marcello Bellacicca (nella foto sotto), direttore sanitario del centro di radiologia ed ecografia “Aemmegi Srl”, a Valenzano - perché ci si può fare male a causa di uno sforzo eccessivo o inappropriato al proprio livello di allenamento». I danni, provocati da comportamenti “arditi”, a volte possono risultare difficilmente riparabili. Quando mi capitano pazienti con la cosiddetta “tallonite” - racconta l’esperto radiologo - spesso mi domandano se consiglio loro la radiografia o l’ecografia o qualcos’altro ancora. In questo come in altri casi - prosegue il dottor Bellacicca - la risposta non può essere univoca e semplicistica». Certo è che il radiologo in gran parte dei casi consiglia, innanzitutto, di eseguire un esame radiologico. La prima indagine da fare, infatti, è valutare se ci sia o meno una frattura. «Non sempre è necessario un trauma acuto perché un arto si fratturi», sottolinea il dottor Bellacicca. «A volte - spiega il medico - può essere sufficiente anche uno sforzo prolungato per causarne una, che in questo caso viene definita “da durata”». Come accadeva, per esempio, ai soldati nel passato, i quali al termine di estenuanti marce si ritrovavano con piccole, ma molto dolorose fratture delle ossa dei piedi. «Una volta esclusa la presenza di lesioni ossee - riprende il dottor Bellacicca - dobbiamo studiare i muscoli e i tendini». L’ecografia è sicuramente l’esame di prima istanza per visualizzare queste parti del corpo umano: è molto indicata soprattutto nelle fasi acute; permette di vedere i muscoli e, quindi, di visualizzare perfettamente i cosiddetti “strappi muscolari”(rotture delle fibrille con formazione di un ematoma).
«Anche i tendini - riprende il dottor Bellacicca - sono perfettamente visualizzati dall’ecografia, sia quando parliamo di un singolo tendine di grosse dimensioni come il tendine di Achille o estremamente sottile come può essere un tendine estensore di un dito della mano o del piede (che ha quasi il diametro di un capello), sia quando sono accomunati in strutture complesse, come la capsula articolare della spalla che è praticamente fusa con parecchi tendini dei muscoli che partecipano alla sua mobilizzazione». Con l’ecografia, inoltre, si visualizzano bene anche le fasce muscolari. La “tallonite”, per esempio, è un’infiammazione della regione inserzionale della fascia plantare al calcagno, ma può infiammarsi tutta la fascia, non solo l’inserzione e questa situazione viene messa perfettamente in evidenza con una ecografia.
Quando si infiamma un tendine, infatti, si prova un dolore che può essere molto intenso: basti pensare all’epicondilite o “gomito del tennista”, si tratta della infiammazione dell’inserzione tendinea di alcuni muscoli dell’avambraccio all’epicondilo omerale e l’ecografia può dimostrarla egregiamente. «Se è fondamentale nella diagnosi - dice il dottor Bellacicca, l’ecografia è molto importante anche per la eventuale terapia». La pratica delle infiltrazioni articolari bursali o peritendinee, per esempio, deve essere rigorosamente eseguita sotto guida ecografica e, se correttamente eseguita, può dare risultati molto brillanti. Un’infiltrazione di farmaco cortisonico in una borsite, per esempio, può spesso determinare una remissione molto veloce della sintomatologia, determinando un significativo miglioramento della qualità di vita. Lo stesso accade con la somministrazione endoarticolare di acido iarulonico, che permette la “lubrificazione” di articolazioni con superfici cartilaginee rovinate e il ripristino (almeno temporaneamente) ad una sufficiente mobilità articolare.
«Certo l’ecografia ha una grossa potenzialità nell’imaging muscoloscheletrico - commenta il dottor Bellacicca - ma la medicina non è una scienza esatta e può capitare, quindi, che il quadro non sia completamente chiarito. In questo caso - prosegue l’esperto radiologo - sarà lo stesso medico a suggerire l’esecuzione di esame di risonanza magnetica. Oltre ad avere un campo di studio più ampio rispetto all’eco - prosegue lo specialista - la RM permette la registrazione dell’esame secondo modalità standard, che possono essere visionate dallo specialista ortopedico reumatologo e fisiatra o, eventualmente, da un altro radiologo in tempi e luoghi diversi. Inoltre - conclude il dottor Bellacicca - permette di studiare la regione anatomica di interesse con vari tipi di sequenze per poter evidenziare diversi aspetti della patologia, per cui possiamo dire che è possibile studiare le grandi e piccole articolazione con varie metodiche, l’importante è che l’iter diagnostico sia sempre sotto il controllo ed indirizzo del medico curante o dello specialista consultato».
L’ecografia è l’esame di prima istanza per visualizzare queste parti del corpo umano, soprattutto nelle fasi acute
Nei casi in cui la situazione non sia chiara, il medico consiglia di approfondire con una risonanza magnetica