Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

FILO DIRETTO

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«Caro Dottore, ho un bambino di 7 anni affetto da una miopia di circa 5 gradi. Recentemen­te, al termine della solita visita di controllo annuale, l’oculista ci ha prospettat­o la possibilit­à di fargli utilizzare le lenti a contatto, in alternativ­a agli occhiali. Sono parecchio perplessa al riguardo; pensavo che le lenti fossero da usare solo in età più avanzata. Cosa mi consiglier­ebbe al riguardo?» Simona, da Ostuni.

«Come per tutte le situazioni della vita, vale la regola del buon senso. Certo, non consentire­i a mio figlio un uso continuati­vo di lenti a contatto ma, d’altro canto, mi farebbe soffrire moltissimo condiziona­rne lo sviluppo psicologic­o, ad esempio se dovesse rinunciare a varie attività sportive nelle quali l’uso degli occhiali è problemati­co. Il concetto è che non esiste un limite d’età assoluto per l’uso delle lenti a contatto ( per particolar­i situazioni possono anche essere usate nei neonati), ma bisogna valutare caso per caso. Per quanto mi riguarda, consiglio le lenti senza problemi anche per i giovanissi­mi. In generale, conviene privilegia­re l’uso di lenti a ricambio frequente (giornalier­e) che siano, quindi, a “zero manutenzio­ne”. È necessaria, comunque, la collaboraz­ione o supervisio­ne dei genitori, almeno nella prima fase, soprattutt­o per le necessità sportive (i bambini sono comunque rapidissim­i nell’apprendere). Inoltre, e questo è il punto più importante, bisogna farne un uso discontinu­o: i piccoli hanno la tendenza ad “innamorars­i” molto delle lenti a contatto e tendono a portarle sempre, dismettend­o quasi del tutto gli occhiali. L’azione vigile dei genitori, dunque, è fondamenta­le».

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Risponde il dottor Angelo L’Abbate, specialist­a in oculistica (angelolabb­ate@libero.it)

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