Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
C’è la pista ciclabile ma il Comune dimentica i pedoni
Dimenticata l’area per i pedoni: in vista altri lavori e nuove spese
Il marciapiede è quasi inesistente, lo spazio riservato ai pedoni è risicato. In poche parole la pista ciclabile di via Re David è fatta male. Il Comune pensa di correre ai ripari, se necessario oltre il muro del Politecnico. Insomma, altri lavori (e altre spese) in vista.
Non si è trattato di un errore di valutazione iniziale per il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che però annuncia, nei prossimi mesi, la possibilità di «modifiche» sulla pista ciclabile di via Re David. La pista, che costeggia il muro di recinzione del Politecnico di Bari, è sin dalla sua costruzione al centro delle polemiche degli amanti delle due ruote che, spesso e volentieri, l’hanno definita «impraticabile». E in effetti, il tratto progettato e costruito per i ciclisti è in realtà utilizzato soprattutto dai pedoni, in particolare dagli studenti universitari, che trasformano la strada in un percorso ad ostacoli.
«Ci aspettavamo che i pedoni andassero sul marciapiedi opposto», spiega il primo cittadino, che adesso pensa ad una soluzione alternativa per restituire al progetto costato trecentomila euro (insieme alle piste di via Di Vittorio e via De Ruggiero) la sua originaria vocazione. «Con le somme che avevamo a disposizione per questo progetto, sbloccato e poi mandato in gara, non è stato possibile fare di più», spiega l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso. L’idea, da Palazzo di Città, è di recuperare metri da aggiungere alla pista (in modo da trasformarla da promiscua in «separata») dall’area del Politecnico. Ma per farlo, occorrerà procedere con gli espropri di porzioni della stessa. «Lo spazio in più che ci occorrerebbe non possiamo certo prenderlo dalla carreggiata o dal parcheggio – aggiunge Galasso -, possiamo soltanto acquisirlo dalle aree del Campus universitario, spostando la recinzione che separa strada e università e arretrandola oltre i pini che già costituiscono una sorta di delimitazione naturale».
In questo modo sarebbe salvaguardata l’attuale grandezza della pista ciclabile, due metri e mezzo, che diventerebbe di uso esclusivo dei ciclisti e si creerebbe un secondo percorso da un metro e mezzo riservato, invece, alle persone che camminano a piedi. Ovviamente, questo genere di intervento sarebbe tutt’altro che economico. «Il primo passo – continua l’assessore – sarebbe quello di interloquire col Politecnico per lo spostamento di una importante opera, il muro di recinzione, da smontare, rimontare e aiutare in alcuni punti con opere di sostegno, in coincidenza di dislivelli». I fondi già spesi non sarebbero persi, quindi, ma dalle opposizioni già urlano allo scandalo e alla sciatteria di progetti mal concepiti e che non rispondono – dopo la realizzazione – all’obiettivo prefissato. «La soluzione di compromesso messa in campo – continua Galasso - era la migliore possibile perché ci ha consentito non solo di non sottrarre i posti auto che erano azzerati su via Re David (creando un notevole disagio a commercianti e residenti) ma anche di ottenere una pista, seppur promiscua. Inoltre, l’impostazione progettuale che abbiamo dato è stata proprio quella che ci permette in futuro di poter migliorare la situazione». Con la soluzione paventata verrà mantenuta, quindi, la carreggiata da sette metri di larghezza che consente la divisione della strada in due corsie di marcia, una dedicata al transito degli autobus e l’altra, invece, sia alle automobili che ai mezzi pubblici.