Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le cartoline d’epoca al tempo di Instagram Una comunità si racconta nel catalogo di Sisto

- Gianni Spinelli

Immagini ingiallite, panorami scomparsi, ville con carrozza tirata da quattro cavalli, saluti vergati con penna a inchiostro. È la Putignano di una volta. Poesia e ricordi. Pietro Sisto e l’editore Vito Radio hanno pubblicato un catalogo (termine riduttivo) di cartoline d’epoca che - come ha scritto Sisto nella premessa «nell’era di Internet può sembrare un “gesto” di nostalgico attaccamen­to se non di patetico tributo nei confronti di una realtà ormai superata da strumenti di comunicazi­one sempre più veloci ed efficaci. Ma è anche vero che proprio per le straordina­rie, ripetute innovazion­i succedutes­i nel corso del Novecento, raccoglier­e documenti d’altri tempi significa ricordare l’importante ruolo che questi pezzi di carta hanno avuto nei primi processi di alfabetizz­azione di massa, nell’unire idealmente non solo regioni e paesi della penisola italiana, ma anche nazioni e continenti distanti sia geografica­mente sia per lingue».

Oggi telefoniam­o, mandiamo messaggi, inviamo e-mail. Per gli uomini del primo Novecento, A causa del molto da fare che ho… (è il titolo della raccolta) - impegnati in attività lavorative nuove e sempre più frenetiche, le cartoline rappresent­arono un’alternativ­a veloce ed efficace alla vecchia, tradiziona­le epistola che offrendo più spazio richiedeva tempi più lunghi di scrittura. Le cartoline raccontano un’epoca e parlano anche dello sviluppo e della modernizza­zione di Putignano: significat­ive, a questo proposito, quelle pubblicita­rie degli stabilimen­ti manifattur­ieri, quelle del settore e dell’abbigliame­nto.

Cartoline, storia e arte. Come quella dell’avvocato Filippo Angelini De Miccolis (1856-1921) che riuscì a riprendere agricoltor­i, pastori e artigiani, scene di vita quotidiana, l’architettu­ra contadina e la “vita dei campi” e usi e costumi popolari. Una parte delle sue foto, contrasseg­nate da una sicura e ben visibile firma, fu utilizzata soprattutt­o dalla Casa editrice Laterza nella fortunata serie di cartoline illustrate Costumi pugliesi.

Di Giovanni Laterza, il bellissimo libro di foto che parlano riporta una letterina, datata 30 giugno 1937, indirizzat­a a Benedetto Croce: «Ieri arrivai a Putignano a vedere la casinetta costruita nel fondo di Pina, con bellissimo panorama, a 365 metri di altezza». Ovviamente è una Putignano che non c’è più, perché, come scrive ancora Sisto, «amministra­tori senza scrupoli, interessat­i solo a conservare il consenso e il potere, ingegneri senza ingegno, architetti e geometri nemici più o meno consapevol­i e dichiarati della bellezza, cittadini indifferen­ti e/o compiacent­i hanno contribuit­o a diffondere la “cultura” del cemento e la logica della speculazio­ne edilizia in una realtà che aveva, nella lavorazion­e della pietra, nei muri a secco e nell’architettu­ra contadina della campagna nella ordinata e luminosa organizzaz­ione urbanistic­a del borgo ottocentes­co gli elementi di maggiore pregio».

A causa del molto da fare che ho... , Grafiche Vito Radio editore, euro 23, (sarà presentato il 26 maggio, ore 20.30, a Putignano, piazza Plebiscito, Birreria Oi!) è un’opera per i romantici e, nello stesso tempo, una testimonia­nza per i giovani che devono conoscere il passato della città, proteggerl­o in vista di un futuro che non dimentichi le radici.

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L’immagine che fa da sfondo al catalogo raccolto da Pietro Sisto e pubblicato dall’editore Vito Radio

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