Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Governo Conte, ecco cosa ci aspettiamo»
Politica I pareri di imprenditori e sindacalisti sul lavoro che attende il professore pugliese a Palazzo Chigi
Aspettativa, curiosità, apprensione. La nascita del nuovo governo suscita sentimenti contrastanti nelle parti sociali. La Confindustria chiede che non si assumano «atteggiamenti preconcetti». La Cisl è drastica: «I progetti annunciati su Ilva e Sud non ci piacciono». Confcommercio è attendista: «Siamo alla coda della campagna elettorale».
Giudizio sospeso in attesa di capire. Le parti sociali aspettano di vedere in azione il governo prima di esprimere una valutazione. La perplessità è il sentimento dominante. Solo la Cisl si attesta su posizioni fermamente negative.
Va detto che i dubbi sono più che legittimi: il contratto di governo, stipulato da Lega e M5S, non è esaustivo. Si aspetta di ascoltare il programma che sarà letto dal premier in Parlamento.
«Non posso dire che siamo preoccupati - sottolinea Domenico De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia - se non altro in considerazione del fatto che molti nostri aderenti si sono schierati in campagna elettorale per Lega e 5 Stelle. Tuttavia vogliamo capire quali effetti sui conti pubblici potranno avere misure come il reddito di cittadinanza e la flat tax. Non escludo che possano essere utili, ma ne va accuratamente misurato l’impatto».
La Confindustria nazionale teme la chiusura dell’Ilva e l’abbandono di Tap e Tav. «Un minimo di apprensione per quello che è stato sommariamente prospettato c’è. Ma, senza preconcetti, è giusto aspettare i provvedimenti. Esprimeremo tutte le nostre valutazioni se ci sarà consentito di farlo e se non ci sarà preclusione verso i corpi intermedi». I 5 Stelle, in effetti, teorizzano la “disintermediazione”. «È così - dice il leader di Confindustria Puglia - e tuttavia quando una forza di opposizione assurge a ruoli di governo è giusto che rivaluti i corpi intermedi. Del resto, se Lega e M5S si dicono sensibili per i lavoratori, lo devono essere pure per le imprese nei quali i lavoratori sono impegnati».
«Siamo al cospetto di una novità - dice Domenico Favuzzi, ceo di Exprivia, unica azienda pugliese quotata in Borsa - e anzi si può dire che siamo di fronte all’alleanza tra due novità. Questo crea un sentimento di curiosità e di aspettativa. Per parte mia, credo che sarà complicato mettere in pratica gli obiettivi indicati in campagna elettorale: penso al reddito di cittadinanza e alla semplificazione fiscale». Cosa pensa della relazione con l’Europa? «Trovo angosciosa l’idea di uscire dalla Ue. In un mondo globalizzato abbiamo bisogno di fare alleanze e non di chiuderci in una micro-dimensione». Il patron di Exprivia esprime poi anche un’altra perplessità: «Non viene affrontato il tema dell’innovazione: nella pubblica amministrazione, nel lavoro e nelle imprese. Attendiamo gli sviluppi».
Occorre aspettare, non c’è dubbio. «Tuttavia già ora - commenta Daniela Fumarola, leader della Cisl Puglia - ci sono aspetti che non convincono. Penso soprattutto all’idea di bloccare Tap e chiudere l’llva. Il proposito di bloccare il polo siderurgico, seppure lentamente come è stato detto, non ci mette tranquilli. Fermare lo stabilimento significa correre rischi sociali, economici e ambientali di prima grandezza». Ma c’è un altro aspetto che inquieta la Cisl. «Il tema del Sud - dice Fumarola - non viene declinato come dovrebbe. Sono d’accordo che si debbano attivare iniziative unitarie per il Paese e non politiche separate per il Mezzogiorno. Tuttavia le condizioni di debolezza dell’Italia meridionale esigono l’avvio di progetti specifici».
Cauta la posizione di Alessandro Ambrosi, presidente regionale di Confcommercio. «Esprimere giudizi è prematuro - afferma - tanto più che quella che si ascolta in questi giorni è solo la coda della campagna elettorale. Bisogna aspettare gli atti concreti». Intanto si manifestano propositi, come per Ilva e Tap. «Non riesco a pensare che si possa fare a meno dell’Ilva - dice Ambrosi - anche perché occorrono più soldi per chiuderla che per tenerla in vita. E per quanto riguarda Tap, mi sembra logico chiederne lo spostamento anziché la soppressione del progetto». E della minaccia di uscire dalla Ue in caso di conflitti con Bruxelles? «Uscire è una scelta che considero impossibile - conclude Ambrosi - ma sono certo di una cosa: in Europa occorre andarci con la schiena dritta, senza farsi pestare neppure un’unghia».
Domenico Favuzzi
Si sono alleate due novità: la curiosità è fortissima
Daniela Fumarola Il tema Sud non viene affrontato come si dovrebbe
Domenico De Bartolomeo
Mi auguro siano valorizzati i corpi intermedi
Alessandro Ambrosi Stiamo vedendo la coda della campagna elettorale