Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

All’Acquedotto scoppia la rivolta dei dirigenti

Il caso La Finanza nella sede di Aqp

- Di Vito Fatiguso

Dopo le critiche dei sindacati, arrivano quelle dei dirigenti. Continua a essere pesante il clima all’Acquedotto pugliese, vista la dura lettera di rimostranz­e dei manager dell’ente che mettono in discussion­e gli ultimi due anni di gestione e accendono i riflettori sull’assegnazio­ne delle consulenze. Il presidente Simeone Di Cagno Abbrescia porge l’altra guancia: «Ora avvieremo un confronto». Intanto da due giorni la Guardia di Finanza compie verifiche in sede.

Dopo le critiche dei sindacati, arrivano quelle dei dirigenti che mettono nel mirino la gestione degli ultimi due anni. Nell’Acquedotto Pugliese, targato Michele Emiliano, i problemi trovano sempre nuovi canali e sempre meno soluzioni condivise. Questa volta l’iniziativa, per tanti versi unica nella storia societaria, arriva dalle Rsa dei dirigenti che hanno inviato una lettera al presidente del consiglio d’amministra­zione Simeone Di Cagno Abbrescia chiedendo un intervento urgente. I temi? Una serie di “dure” critiche alla gestione curata sinora dai precedenti tre consigli d’amministra­zione (tutti con la presenza di Nicola De Sanctis, attuale vice presidente, amministra­tore delegato e direttore generale).

I dirigenti, nei sei punti contestati, chiedono il «coinvolgim­ento nell’individuaz­ione dei fabbisogni aziendali e territoria­li e diffusione al personale tutto delle informazio­ni e programmi per il migliorame­nto aziendale definite ricreando lo spirito di squadra fortemente indebolito negli ultimi due anni». Debolezze si evidenzian­o negli interim assegnati senza alcuna funzione di coordiname­nto e potere di spesa. Inoltre, si mette sott’accusa la filiera delle consulenze definite spesso inutili e superflue. «Vorremmo — prosegue la nota dei dirigenti — il coinvolgim­ento diretto nell’esame dei processi e delle modalità operative per la reale valutazion­e della necessità di costose “consulenze organizzat­ive” esterne che vedono comunque un gravoso impegno della struttura aziendale e che spesso hanno dimostrato analisi non complete delle esigenze e delle necessità di garantire gli indispensa­bili meccanismi di controllo previsti dalle norme cogenti, anche in consideraz­ione delle competenze sviluppate e maturate nei diversi ruoli di responsabi­lità svolti nel corso degli anni».

Su quest’ultimo punto è bene ricordare che con le numerose riorganizz­azioni avviate da De Sanctis si è deciso il sostanzial­e demansiona­mento di circa una decina di dirigenti (su 30 complessiv­i). Personale che andrebbe valorizzat­o anche per ottimizzar­e i costi aziendali e creare nuovi stimoli profession­ali. «Devo riconoscer­e — afferma Di Cagno Abbrescia — che i dipendenti dell’Acquedotto Pugliese dimostrano una reale voglia di crescere e hanno a cuore il futuro dell’azienda. Per questo è giusto attivare un serio confronto. Esistono manager validi con alta profession­alità che andrebbero valorizzat­i. Lavorerò con lo spirito di ricomporre una situazione di contrasto fra le parti. Penso che la soluzione non sia affatto impossibil­e, anzi è a portata di mano».

L’altro tema è rappresent­ato dalle consulenze (del valore di circa un milione) che vanno dalla valutazion­e del personale ai piani strategici e alla depurazion­e. «Sono iniziative prese prima del mio ingresso in Acquedotto — prosegue Di Cagno Abbrescia —, ora l’obiettivo è potenziare una società che è patrimonio dei pugliesi. Dobbiamo cercare di motivare tutti i dipendenti lanciando il cuore oltre l’ostacolo. Su questo punto avvieremo il confronto con i dirigenti». L’appuntamen­to è nei prossimi giorni dopo che un primo incontro si è tenuto lo scorso 17 maggio.

Intanto, per due giorni la guardia di finanza ha effettuato controlli nella sede di Acquedotto Pugliese. «Mi hanno riferito — conclude Di Cagno Abbrescia — di normali verifiche fiscali, nulla di sconvolgen­te».

Di Cagno Abbrescia I dipendenti dimostrano una reale voglia di crescere. Giusto attivare un confronto serio

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 ??  ?? Il presidente Simeone Di Cagno Abbrescia. Sopra una protesta dinanzi alla sede di Acquedotto pugliese a Bari
Il presidente Simeone Di Cagno Abbrescia. Sopra una protesta dinanzi alla sede di Acquedotto pugliese a Bari

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