Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I play off del Bari slittano al 3 giugno
Rischio penalizzazione di due punti, in giornata la probabile sentenza di primo grado
Mentre già oggi il Bari rischia in primo grado la penalizzazione di due punti per inadempienze amministrative, la sfida dei quarti di finale play off con il Cittadella è stata ufficialmente rinviata di una settimana. Si giocherà il 3 giugno, data in cui è stata anche spostata l’altra gara tra Venezia e Perugia. Lo slittamento è dovuto all’ipotesi di un giudizio d’appello della prossima settimana e al cambio sede della sfida.
Dal mondo dei trasporti (aerei e treni) a quello del calcio. Perché l’esperienza professionale di qualità non ha confini. Tiziano Onesti (nella foto), già presidente di Aeroporti di Puglia e Trenitalia, sbarca nell’universo sportivo. Venerdì 11 maggio, infatti, è stato nominato dall’assemblea dei soci presidente del consiglio d’amministrazione di Federcalcio Servizi srl. Onesti, romano di 58 anni, è molto legato a Bari. È docente all’Università «Aldo Moro» e insegna economia aziendale in un corso del quinto anno. Dall’inizio del 2017 è alla guida della società che gestisce i quattro scali aerei della Puglia. A Federcalcio Servizi (società che gestisce immobili destinati a Figc e fornisce alcuni servizi) Onesti troverà il materano Michele Uva (direttore) e Roberto Bosso (vice direttore). Presidente Onesti, come nasce questa nuova avventura?
«È il mio lavoro. Ho ricevuto una telefonata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, e ho dato la disponibilità a ricoprire l’incarico». Il mondo del calcio sta attraversando un periodo delicato e punta alla rinascita. Cosa farà? «Dal punto di vista sportivo non sta a me indicare la strada. Anche perché il calcio mi piace, ma non sono un tifoso accanito. Il mio compito sarà quello di gestire la struttura e controllare l’operatività della società. Il management dovrà sviluppare il business. D’altronde in passato sono stato nel collegio dei revisori della Lazio nel dopo Cragnotti».
Che rilevanza ha il business del calcio?
«C’è molta economia e passione. È una parte rilevante dell’industria culturale che tocca l’anima delle persone».