Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La chitarra matura e virtuosa di Alberto Parmegiani

- di Fabrizio Versienti

Ha appena compiuto cinquant’anni, e questo senza dubbio è il suo disco della maturità. Il chitarrist­a barese Alberto Parmegiani, una vita dedicata al jazz e allo strumento, ha iniziato a studiare al conservato­rio «Piccinni» per poi laurearsi a New York, al Mannes College of Music. Appena tornato a Bari, è stato tra i giovani talenti del Fez, per poi andare a fare esperienze altrove. Adesso, che dopo un lungo soggiorno romano e alcuni cd sparsi su varie etichette è tornato a vivere in Puglia, ha finalmente trovato una casa discografi­ca con cui incidere con continuità. Per la A.Ma records del suo vecchio amico e complice Antonio Martino aveva realizzato nel 2016 Under a Shimmery Grace, in quintetto; e lo stesso marchio decora adesso il suo ultimo album On My Radio. Tutti diversi i musicisti impegnati, ma la ricerca musicale che c’è dietro è la stessa: un approfondi­mento della tradizione del jazz moderno, con alcune significat­ive aperture verso son0rità contempora­nee ed elettronic­he e una sensibilit­à melodica particolar­mente acuta, come rileva nelle belle note di copertina Larry Grenadier, il contrabbas­sista americano che ha suonato con Brad Mehldau e Pat Metheny, e che fu maestro di Parmegiani al Mannes College. On My Radio comprende otto composizio­ni originali, tutte di Parmegiani (una delle quali, Night Rite, presentata in due versioni differenti); brani più uptempo (come l’iniziale On My Radio o Blues for Danny Boy) si alternano a quasi-ballad e ad episodi più lunghi e articolati. All’opera c’è un quartetto formato da Parmegiani con il pianista abruzzese Claudio Filippini, il contrabbas­sista pugliese Daniele Cappucci e il batterista campano Armando Luongo. A loro, che formano un combo efficiente e affiatato, si aggiunge in alcuni brani il sassofonis­ta Enzo Bacco, anche lui pugliese, tenorista dal timbro nasale e dal fraseggio spezzato, angoloso. Ma il baricentro del gruppo ruota intorno a Parmegiani e Filippini, uno dei migliori nuovi talenti italiani del pianoforte, che si divide con il leader la responsabi­lità della maggior parte degli assoli e spinge spesso la musica verso paesaggi armonicame­nte aperti (come in Close to the Edge). Un bel disco, da ascoltare più volte per apprezzarn­e tutte le raffinate sfumature.

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