Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Condannati Giancaspro e il Bari Due punti persi e gara in trasferta

Tre mesi di inibizione per il presidente. Playoff in Veneto

- Di Pasquale Caputi

Due punti di penalizzaz­ione, lo scivolone al sesto posto a vantaggio del Cittadella e l’inibizione di tre mesi per il presidente Cosmo Antonio Giancaspro. È il verdetto della sezione disciplina­re del Tribunale federale nazionale dopo il deferiment­o della società biancoross­a da parte della Covisoc per irregolari­tà amministra­tive. Prosciolto Giovanni Palasciano, socio partner della Ria Grant Thornton, responsabi­le del controllo contabile del Bari. Per effetto della classifica nuova, il Bari giocherà il turno preliminar­e dei playoff in trasferta anche se la società biancoross­a ha già annunciato ricorso. Oltre ottomila tifosi avevano già acquistato il biglietto per la partita casalinga in programma il 26 maggio e quindi, qualora il ricorso dovesse essere respinto dovranno essere rimborsati.

Due punti di penalizzaz­ione e inibizione per tre mesi al presidente Cosmo Giancaspro. È la sentenza del tribunale federale che ieri, in anticipo rispetto al 1° giugno inizialmen­te previsto, si è riunito per decidere sul deferiment­o del Bari, accusato di non aver versato contributi Inps e ritenute Irpef del bimestre gennaio-febbraio entro i termini utili. Una sentenza contro cui il Bari farà ricorso, come preannunci­ato dal legale dei biancoross­i in questo procedimen­to, Mattia Grassani. La decisione della Corte federale d’appello arriverà tra giovedì e venerdì, pochi giorni prima del turno preliminar­e dei playoff. Allo stato delle cose, in quella partita il Bari giocherà fuori casa. Niente San Nicola, la classifica è stata «corretta»: Cittadella sesto, Bari settimo.

Decisiva per la sentenza è stata l’acquisizio­ne di documenti bancari forniti dalla Procura di Bari. Il tribunale federale ha rigettato l’eccezione sollevata dalla difesa del Bari secondo cui quell’acquisizio­ne fosse illegittim­a e non pertinente. Si tratta di una attestazio­ne dell’Agenzia delle entrate rilasciata nell’ambito dell’attività di un’indagine della Guardia di Finanza. I documenti hanno confermato il deposito da parte del Bari di quattro deleghe F24 con il timbro di pagamento della Banca popolare di Bari del 16 marzo. Non c’era però documentaz­ione attestante l’effettivo addebito sul conto corrente bancario. In altre parole non c’era valuta sufficient­e a evadere i quattro modelli F24, il cui pagamento risulta essefronte re stato effettuato il 6 aprile.

«Solo oggi – si legge nella nota della Figc – di fronte alla documental­e incapienza del conto alla data del 16 marzo, è stata prospettat­a una apertura di credito da parte dell’istituto il quale avrebbe consentito alla società di operare attraverso un cosiddetto scoperto in bianco. Di tale operazione, tuttavia, non vi è traccia in atti». Il Bari, dal canto suo, contesta e contesterà l’accusa di inadempime­nto, attribuend­o il ritardo a un errore della banca nel rendiconta­re e quietanzar­e i pagamenti. E si scaglia anche contro i tempi della giustizia sportiva.

Prosciolto, invece Giovanni Palasciano, responsabi­le del controllo contabile del Bari. A

Il dolo Contributi e ritenute non versati, la società continua a contestare le accuse

della sottoscriz­ione della dichiarazi­one da rilasciare alla Covisoc, attestante il pagamento degli emolumenti, ha subito sollecitat­o Giancaspro all’invio della documentaz­ione quietanzat­a da parte dell’istituto di credito. E il 23 marzo ha informato la stessa Covisoc delle richieste di documentaz­ione inoltrate e non riscontrat­e. Si era ancora all’inizio di questa ingarbugli­ata storia.

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Sotto accusa Il presidente del Bari Giancaspro
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La sentenza, oltre alla penalizzaz­ione, inibisce per tre mesi il presidente Giancaspro (in foto)
Il presidente La sentenza, oltre alla penalizzaz­ione, inibisce per tre mesi il presidente Giancaspro (in foto)

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