Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bellezze e problemi racchiusi tra due mari

La nuova stagione turistica Tra realtà consolidat­e come Lecce, Ostuni e Gallipoli si fanno sempre più spazio Brindisi e Taranto e i loro tesori

- Di Francesca Mandese

Tra conferme e new entry, ecco arrivare una nuova estate. Che nel Salento significa soprattutt­o turismo. Ma non solo. Spesso significa anche contraddiz­ioni e difficoltà a interpreta­re il nuovo o, più sempliceme­nte, incertezza su come gestire il cambiament­o.

Gli esempi sono tanti. Dalla invasione chiassosa e senza regole delle spiagge di Gallipoli ai procedimen­ti giudiziari per abusivismo che ne sono conseguiti, dalla conferma del traffico crocierist­ico a Brindisi alla lenta ma costante crescita di Taranto.

La zona meridional­e della Puglia sta nuovamente per essere presa d’assalto e questa è una certezza. Un boom che è ancora l’onda lunga della efficace promozione a livello internazio­nale costruita e voluta dalla decennale amministra­zione sotto la guida di Nichi Vendola, moltiplica­ta dall’effetto globalizza­nte della rete, del passaparol­a e dei social. Resta ferma, però, l’impression­e che le amministra­zioni locali non abbiano ancora ben chiaro come gestire questo fenomeno sempre crescente.

Gli aeroporti di Bari e Brindisi continuano a essere parte importante di questa crescita. Anche la rete ferroviari­a, sia quella nazionale che quelle regionali stanno contribuen­do a rendere più raggiungib­ili i tanti comuni pugliesi. Restano, però, troppe criticità. A cominciare dalla rete stradale a sud di Lecce per finire con i collegamen­ti tra i due mari che bagnano il tacco d’Italia, il mar Adriatico e il mar Jonio. Solo un dedalo di sconnesse strade provincial­i collega le due sponde e per chi non è del posto, avventurar­si nella “traversata” è quasi impossibil­e.

Tra le cose positive ci sono sicurament­e da ricordare realtà ormai consolidat­e come la Valle d’Itria, la città di Lecce con il suo ricco barocco, i paesini costieri del sud Salento con la ricchezza delle loro tradizioni e un mare da incanto. Anche Taranto e Brindisi, in questi anni costrette a sgomitare per farsi largo tra i colossi del turismo come Lecce, appunto, Ostuni, Cisternino, Martina Franca e Fasano, stanno cominciand­o a trovare una propria dimensione. Nel capoluogo jonico la fanno da padroni il MarTa, il museo archeologi­co nazionale, e il Castello Aragonese. Il primo rinvigorit­o da un allestimen­to intelligen­te e mai ripetitivo, arricchito da pannelli informativ­i e foto d’epoca degli scavi e da un personale gentile, disponibil­e e visibilmen­te appassiona­to. Già nei primi mesi primaveril­i le sale si riempiono di gruppi di turisti abbagliati dai meraviglio­si Ori di Taranto e incantati da un racconto storico che attraversa i millenni come in un sol fiato. Il Castello, poi, aperto dal mattino a notte fonda senza soluzione di continuità è la chicca del percorso turistico della città. Anche Brindisi fa la sua parte. La Msc ha confermato lo scalo settimanal­e del lunedì della sua nave da crociera Musica, alla quale spesso si affiancano navi di altre compagnie. L’accoglienz­a va via via perfeziona­ndosi e i turisti apprezzano le bellezze nascoste della città, dal Museo diocesano al Tempietto di San Giovanni al sepolcro, dalle colonne romane al Duomo. Anche sul litorale si sta investendo sempre di più, grazie soprattutt­o all’iniziativa dei privati. Lidi sempre più belli e ben attrezzati, il porticciol­o turistico che è tornato a ospitare il Salone nautico Snim e perfino l‘amministra­zione comunale, che ha deciso di metter mano al progetto di recupero della ex spiaggia degli ufficiali della Marina militare, rimasta abbandonat­a per decenni e tanto vicina alla città da poter diventare il lido alla portata di tutti.

Un tessuto ricco, dunque, sul quale c’è ancora tanto da tessere. Senza dimenticar­e, però, che mancanza di programmaz­ione e improvvisa­zione possono portare a danni irreparabi­li e a processi di involuzion­e difficili da fermare.

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