Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Io, l’avvocato che si sente offeso per i cittadini»
«Per noi baraccati pagano i cittadini»
«Si parla di giustizia terremotata, ma qui non c’è stato un terremoto. E’ una situazione che si conosceva da oltre dieci anni e che sei anni fa ci aveva già portato a un passo dallo sgombero di questo palazzo. Mi pare inappropriato il termine che si sta adoperando».
Gaetano Sassanelli, presidente delle Camere penali di Bari, è piuttosto indispettito dopo il faccia a faccia con i magistrati e con il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini. Avvocato c’è un problema nel problema, secondo i penalisti?
«Si sta andando verso un congelamento dei termini ancora una volta a danno dei cittadini. Le istituzioni intervenute a Bari si sono espresse in tale direzione ma qui, ribadisco, non c’è nessuna emergenza, nel senso che è
una situazione che era nota e doveva essere assolutamente, in qualsiasi modo, scongiurata». E allora a cosa addebitare questa situazione?
« C’è stata solo l’insipienza di chi era responsabile di individuare una sede funzionale per il palazzo di giustizia che non è stato in grado di farlo. E qual è la conseguenza? Che devono pagare ancora una volta i cittadini con un blocco dei termini di prescrizione». Cosa pensate di fare? Come immaginate di muovervi?
«Nel rispetto delle istituzioni non condividiamo quello che abbiamo ascoltato. Proclamiamo lo stato di agitazione e chiediamo che venga individuata una sede unitaria. Ma nel tempo più breve possibile».
Non siamo d’accordo con Legnini Basta congelare il caso, diamo soluzioni