Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Biancorossi penalizzati Oggi il verdetto sul ricorso
Attesa per oggi la sentenza d’appello sul ricorso del Bari contro i due punti di penalizzazione
A piccoli passi verso i playoff. Mancano tre giorni alla gara del Bari con il Cittadella, che sancirà chi tra le due compagini sfiderà il Frosinone in semifinale. Tanto si è detto extra campo in questi giorni, tanto si dirà ancora, a partire da oggi visto che è attesa in serata la sentenza di secondo grado della Corte federale d’appello. Dalle 15 nella relativa udienza si parlerà della questione legata al pagamento ritardato dei contributi Inps e delle ritenute Irpef del bimestre gennaiofebbraio. Ci sarà la decisione sul ricorso del Bari contro la penalizzazione di due punti. E si capirà conseguentemente se teatro della partita sarà il «Tombolato» di Cittadella o il «San Nicola» di Bari.
Intanto Grosso sta cercando di isolare i giocatori. Il rischio è che queste voci facciano male a una squadra che nelle ultime settimane aveva raggiunto un livello ottimale di condizione psicofisica. Il tecnico abruzzese sta lavorando nella duplice direzione del 3-5-2 e 4-3-3, provando ad alternare i vari interpreti nei due moduli. La sensazione è che la scelta possa ricadere sul modulo maggiormente utilizzato in questa stagione, con il tridente offensivo e la difesa a quattro. In questo senso si va verso la linea difensiva formata da Sabelli, Marrone, Gyomber e Balkovec e il tridente composto da Galano, Nenè e Improta. Difficile infatti che possa essere lanciato nella mischia Cissè, ancora alle prese con il recupero dal suo fastidioso infortunio muscolare. Anche ieri l’attaccante guineano si è allenato a parte, l’obiettivo è la convocazione. Se dovesse optare quindi per la coppia di esterni offensivi Galano-Improta, Grosso punterebbe sui due uomini gol della prima parte di stagione, andati a segno peraltro con lo stesso Cittadella nel match d’andata. Quella partita finì 4-2 per i biancorossi, le altre due reti furono firmate da Basha. Il Bari scese in campo però con il 3-4-3: tipico tridente, ma un centrocampista in meno e un difensore centrale in più. Diverso fu l’esito della gara di ritorno, finito a reti bianche. In quella circostanza Grosso schierò i suoi con il canonico 4-3-3, senza trovare la via del gol.
Tutto questo, per tornare agli aspetti extracalcistici, mentre i tifosi attenderanno con il fiato sospeso la decisione della Corte d’appello federale. I fatti sono noti. Secondo la procura, al momento del pagamento, il Bari non avrebbe avuto il denaro necessario per completare l’operazione. Il tribunale federale ha accolto la tesi accusatoria, respingendo quella del Bari che invece tutto sia stato fatto correttamente, e che se qualche problema c’è stato, questo non è imputabile alla società, ma solo a problemi tecnici. Un braccio di ferro in piena regola, contrassegnato da tempi dilatati e colpi di scena improvvisi. E di polemiche, certo. Con il Bari che lamenta l’assurdità dello slittamento dei playoff, l’inedita e improvvisa accelerazione dell’iter della giustizia sportiva e il conseguente condizionamento del proprio diritto alla difesa. Con problemi collaterali quali la coincidenza, in caso di arrivo alla battute conclusive, tra finale playoff e concerto di Vasco Rossi al San Nicola.
A proposito di San Nicola, intanto, è stata pubblicata la graduatoria della qualità del manto erboso. Il Bari si pone al quartultimo posto nella classifica relativa ai campi in erba naturale/misti. Solo Perugia, Ternana e Foggia hanno fatto peggio. La Puglia, insomma, non proprio in cima.