Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tribunale, corsa allo sgombero
Il sindaco revoca l’agibilità. Magistrati e personale si affrettano a portar via i fascicoli
Tra novanta giorni il palagiustizia in via Nazariantz che per 17 anni ha ospitato gli uffici della Procura e del Tribunale penale di Bari dovrà essere sgomberato. Il Comune ha revocato l’agibilità dell’immobile avviando le procedure per lo sgombero totale. Nella tendopoli allestita all’esterno dalla Protezione civile, intanto caldo, insetti e gatti fanno da padroni.
Sgombero totale entro 90 BARI giorni. Il Comune ha revocato l’agibilità del palagiustizia di via Nazariantz che era stata sospesa poco più di una settimana fa, dopo il deposito di una perizia sul pericolo crollo commissionata dall’ Inail, ente proprietario dell’edificio. Per questo nel parcheggio sterrato all’esterno del palagiustizia (che ospita il tribunale penale e la procura) è stata allestita una tendopoli dove, ormai da cinque giorni, si tengono le udienze di rinvio dei processi penali. E nel pomeriggio di ieri, appena diffusa la notizia dell’ordinanza del Comune, è iniziato lo sgombero: in tanti si sono precipitati negli uffici giudiziari e hanno iniziato a portare via in gran fretta fascicoli e faldoni.
«Il provvedimento dichiara inagibile l’immobile e prescrive - è scritto nell’ordinanza firmata dai dirigenti della ripartizione Urbanistica ed Edilizia privata del Comune di Bari - che l’esecuzione dello sgombero debba venire entro e non oltre il termine di 90 giorni dalla notifica. La proprietà dovrà coordinarsi con le autorità competenti in materia (vigili del fuoco e autorità di pubblica sicurezza) che dovranno fornire le necessarie prescrizioni operative, sia preventive che in corso d’opera, e coordinare le operazioni». In merito alle fasi di sgombero l’ordinanza dice ancora che «allo scopo di limitare le sollecitazioni sugli elementi portanti del palazzo orizzontali e verticali, riducendo il rischio, deve immediatamente provvedersi, a cura della proprietà, allo spostamento della documentazione di archivio e degli arredi di maggior ingombro e peso dai piani superiori al livello interrato previo trasferimento - dice ancora l’ordinanza - in altra sede del materiale già presente a livello interrato dell’immobile, ai fini del mantenimento del “carico di incendio” risultante dalle operazioni di movimentazione entro limiti compatibili con gli standard di sicurezza antincendio anche nel periodo transitorio». Alla proprietà inoltre spetterà di «redigere uno specifico piano di gestione dell’emergenza finalizzato alla mitigazione dei rischi presenti in modo da permettere l’inibizione dell’accesso agli estranei e l’accesso limitato e controllato delle persone autorizzate e preposte. Il piano deve prevedere le misure di sicurezza, i mezzi di soccorso e i dispositivi di protezione collettiva e individuale da predisporre preliminarmente e durante le operazioni interne all’immobile». Il riferimento è ai percorsi, alle vie di fuga e alle relative prescrizioni di protezione e di uso, come ad esempio l’uso degli ascensori.
Nella tarda mattinata di ieri il sindaco Decaro aveva già annunciato la revoca dell’agibilità dopo il vertice in Prefettura sull’emergenza giustizia al quale hanno partecipato il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli e i vertici degli uffici giudiziari baresi. «Il Dipartimento della Protezione civile conviene sul fatto che ci sono i presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza e faranno un’istruttoria in questo senso. Poi ovviamente ci sarà bisogno di un decreto legge e abbiamo prospettato la necessità di individuare immediatamente un edificio».
Per il capo del dipartimento della Protezione civile, Borrelli, la giustizia «in tenda» non può esistere. «Si tratta di una situazione assolutamente temporanea - ha spiegato - e le tende dovranno essere sostituite da uno stabile vero e proprio nel più breve tempo possibile. I vertici degli uffici giudiziari baresi, insieme al sindaco, hanno chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza. «Abbiamo analizzato lo stato dell’immobile ed è evidente che la situazione di criticità c’è e abbiamo deciso quanto prima di trovare una soluzione alternativa - ha spiegato ancora Borrelli - sarà anche individuato un percorso normativo. Ci sono stabili, soluzione tampone che ovviamente sono state individuate dal territorio e che saranno rese disponibili o lo sono già». Questa mattina intanto «il tavolo si trasferirà a Roma - ha detto il prefetto di Bari, Marilisa Magno - e con il ministero della Giustizia verranno vagliati tutti i provvedimenti necessari da adottare. Questa situazione si deve superare in tempi brevi perché la criticità è forte» ha concluso.
Regole Nell’ordinanza del sindaco ci sono le norme da seguire per procedere allo sgombero