Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Lega-5 Stelle, l’asse che spaventa destra e sinistra
POLITICA L’INTESA DI GOVERNO E LE POSSIBILI CONSEGUENZE ALLA REGIONE PUGLIA E NEGLI ENTI LOCALI
Lo scenario politico, aperto dal governo Lega-5 Stelle, è gonfio di attesa. Si aspetta di conoscere la coerenza del programma e la capacità del governo di realizzarlo. Ma c’è dell’altro. Il mondo politico si interroga se l’accordo tra Lega e 5 Stelle si tramuterà in una stabile alleanza politica. In questo caso, le conseguenze sarebbero visibili già con le Amministrative del 2019 e poi con le Regionali del 2020. Il vasto consenso raccolto dai grillini e l’ascesa della Lega renderanno difficile il campo per tutti.
La curiosità per le sorti del governo Lega-5 Stelle è forte ed è avvertita ovunque. Soprattutto per saggiarne la capacità amministrativa e verificare l’attitudine alla realizzazione del programma. C’è, tuttavia, un ulteriore elemento che suscita l’interesse degli osservatori. Ed è la possibile evoluzione di ciò che allo stato delle cose viene descritto come un legame provvisorio tra forze politiche molto diverse. Un rapporto talmente problematico che entrambe hanno considerato necessario stipulare un «contratto di governo» per concordare i punti dell’intesa. La domanda che avanza, in questi giorni, è relativa alla capacità di quell’accordo di produrre una stabile alleanza politica. Le conseguenze sarebbero molteplici. Le forze populiste si cementerebbero in una coalizione stabile e indurrebbero una reazione a catena, di cui si discute da settimane. Salterebbe il centrodestra e le forze cosiddette “europeiste” (contrarie alla tensione populista) potrebbero essere indotte ad interloquire più strettamente tra loro, al punto da potersi acconciare a costituirsi in polo alternativo. Un’ipotesi su cui sono state avanzate obiezioni molteplici, da diverse posizioni. Sicché è pure possibile che i due campi della politica tradizionale (destra e sinistra) restino distinti, nonostante tutto. Va da sé: quel che succede a Roma si riverbererebbe in periferia. Se l’accordo Lega-5 Stelle assumesse i caratteri dell’alleanza sistemica, il primo effetto si noterebbe alle prossime elezioni locali (e qualcosa si potrebbe cogliere già nei ballottaggi del 24 giugno). Ma più esplicite sarebbero le conseguenze alle Comunali del prossimo anno, a cominciare da Bari. Ancor più nelle Regionali del 2020. In entrambe le situazioni, i 5 Stelle potrebbero sommare i loro consensi (il 45% alle Politiche di marzo) con quelli leghisti (poco più del 6%). Le amministrative, è giusto dirlo, hanno dinamiche differenti rispetto alle Politiche. Tuttavia l’eventuale novità di un patto Lega-5 Stelle non sarebbe irrilevante alla Regione Puglia: una porzione dei partiti di centrodestra (FI, Nci, Fdi) subirebbe l’attrazione della Lega di governo. E, sul terzo versante dello schieramento, si presenterebbe un centrosinistra prevedibilmente privo della Sinistra. Insomma: l’accordo, eventuale, tra Andrea Caroppo (segretario della Lega) e Antonella Laricchia (punto di riferimento della macchina grillina) potrebbe essere in condizione di strappare la Regione al Pd. Occorrono varie situazioni perché ciò si realizzi. La più importante è la modalità di scelta dei candidati per le funzioni monocratiche (sindaco o presidente di Regione). I 5 Stelle decidono sul web, i leghisti subiscono le influenze di un partito a forte impronta leaderistica. Ma questo resta un dettaglio. Lo scenario è apertissimo.
Alleati L’intesa potrebbe arrivare in periferia