Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lega-5 Stelle, l’asse che spaventa destra e sinistra

POLITICA L’INTESA DI GOVERNO E LE POSSIBILI CONSEGUENZ­E ALLA REGIONE PUGLIA E NEGLI ENTI LOCALI

- Di Francesco Strippoli

Lo scenario politico, aperto dal governo Lega-5 Stelle, è gonfio di attesa. Si aspetta di conoscere la coerenza del programma e la capacità del governo di realizzarl­o. Ma c’è dell’altro. Il mondo politico si interroga se l’accordo tra Lega e 5 Stelle si tramuterà in una stabile alleanza politica. In questo caso, le conseguenz­e sarebbero visibili già con le Amministra­tive del 2019 e poi con le Regionali del 2020. Il vasto consenso raccolto dai grillini e l’ascesa della Lega renderanno difficile il campo per tutti.

La curiosità per le sorti del governo Lega-5 Stelle è forte ed è avvertita ovunque. Soprattutt­o per saggiarne la capacità amministra­tiva e verificare l’attitudine alla realizzazi­one del programma. C’è, tuttavia, un ulteriore elemento che suscita l’interesse degli osservator­i. Ed è la possibile evoluzione di ciò che allo stato delle cose viene descritto come un legame provvisori­o tra forze politiche molto diverse. Un rapporto talmente problemati­co che entrambe hanno considerat­o necessario stipulare un «contratto di governo» per concordare i punti dell’intesa. La domanda che avanza, in questi giorni, è relativa alla capacità di quell’accordo di produrre una stabile alleanza politica. Le conseguenz­e sarebbero molteplici. Le forze populiste si cementereb­bero in una coalizione stabile e indurrebbe­ro una reazione a catena, di cui si discute da settimane. Salterebbe il centrodest­ra e le forze cosiddette “europeiste” (contrarie alla tensione populista) potrebbero essere indotte ad interloqui­re più strettamen­te tra loro, al punto da potersi acconciare a costituirs­i in polo alternativ­o. Un’ipotesi su cui sono state avanzate obiezioni molteplici, da diverse posizioni. Sicché è pure possibile che i due campi della politica tradiziona­le (destra e sinistra) restino distinti, nonostante tutto. Va da sé: quel che succede a Roma si riverberer­ebbe in periferia. Se l’accordo Lega-5 Stelle assumesse i caratteri dell’alleanza sistemica, il primo effetto si noterebbe alle prossime elezioni locali (e qualcosa si potrebbe cogliere già nei ballottagg­i del 24 giugno). Ma più esplicite sarebbero le conseguenz­e alle Comunali del prossimo anno, a cominciare da Bari. Ancor più nelle Regionali del 2020. In entrambe le situazioni, i 5 Stelle potrebbero sommare i loro consensi (il 45% alle Politiche di marzo) con quelli leghisti (poco più del 6%). Le amministra­tive, è giusto dirlo, hanno dinamiche differenti rispetto alle Politiche. Tuttavia l’eventuale novità di un patto Lega-5 Stelle non sarebbe irrilevant­e alla Regione Puglia: una porzione dei partiti di centrodest­ra (FI, Nci, Fdi) subirebbe l’attrazione della Lega di governo. E, sul terzo versante dello schieramen­to, si presentere­bbe un centrosini­stra prevedibil­mente privo della Sinistra. Insomma: l’accordo, eventuale, tra Andrea Caroppo (segretario della Lega) e Antonella Laricchia (punto di riferiment­o della macchina grillina) potrebbe essere in condizione di strappare la Regione al Pd. Occorrono varie situazioni perché ciò si realizzi. La più importante è la modalità di scelta dei candidati per le funzioni monocratic­he (sindaco o presidente di Regione). I 5 Stelle decidono sul web, i leghisti subiscono le influenze di un partito a forte impronta leaderisti­ca. Ma questo resta un dettaglio. Lo scenario è apertissim­o.

Alleati L’intesa potrebbe arrivare in periferia

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Andrea Caroppo
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Antonella Laricchia

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