Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Punta di Manaccora, l’ultimo avamposto dei “trabucchi”

Il promontori­o ospita uno dei tipici marchingeg­ni della tradizione peschiera pugliese

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itrabucchi sono suggestivi e pittoresch­i marchingeg­ni antichi da pesca che aiutavano in passato i pescatori a mantenere buoni i frutti del loro lavoro, anche in condizioni di tempo avverse. La struttura è in legno, prevalente­mente di pino d’aleppo, costituita da palafitte ancorate alla terraferma, dotata di “antenne” che si allungano verso il mare. Corde e carrucole poi reggono una grossa rete, chiamata “trabocchet­to” (da cui ne deriva il nome trabucco), che viene immersa in acqua. I trabucchi hanno origini antiche, fin dall’epoca dei Fenici. Quel che è certo è che ancora oggi essi vengono utilizzati per la pesca. Si trovano generalmen­te laddove il mare è piuttosto profondo, con fondo preferibil­mente sabbioso e sono posizionat­i in maniera da trarre vantaggio dalle correnti. Queste strutture sono praticamen­te ognuna diversa dall’altra e all’apparenza sembrano piuttosto fragili ed esili. In realtà sono state in grado per secoli di reggere al mare in tempesta. Particolar­e di non secondaria importanza è che i trabucchi vengono fatti funzionare esclusivam­ente a mano. In genere c’è bisogno di quattro uomini, detti trabuccola­nti, per azionare questi maestosi marchingeg­ni correttame­nte. Il promontori­o di Manaccora è certamente più noto per le sue testimonia­nze archeologi­che, ma in ogni caso esso ospita anche uno dei trabucchi peschician­i ancora in attività. Punta di Manaccora è uno stretto promontori­o marino, che divide con la sua presenza la spiaggia di Manaccora originata dall’apporto del canale della Crapanese da quella di S. Nicola originata dall’apporto della valle omonima. Sul lato ovest della Baia di Manaccora è presente la famosa cavità naturale all’interno della quale è stata accertata la presenza di un nucleo umano databile all’età del bronzo (XII-XI sec. a.C). Sul promontori­o è anche possibile osservare i resti di un villaggio capannicol­o e la necropoli. Alla valenza archeologi­ca si associa l’aspetto paesaggist­ico e naturalist­ico per la presenza di vegetazion­e mediterran­ea. Il trabucco è situato sul lato che guarda verso l’abitato di Peschici.

LA ZONA HA UN’ALTA VALENZA ARCHEOLOGI­CA, MA ANCHE PAESAGGIST­ICA E AMBIENTALI­STA

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