Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Bari dal flop promozione alle avvisaglie di un crac
Fuori dai play off, Bari alle prese con un capitale sociale sotto i minimi legali. Assemblea il 16
Spentosi già ai quarti di finale play off il sogno di arrivare in serie A, il Bari si troverà subito ad affrontare l’emergenza societaria. Due giorni prima della trasferta di Cittadella il presidente Cosmo Giancaspro ha spostato al 15 e 16 giugno l’assemblea dei soci inizialmente convocata per i giorni 11 e 12. Il motivo? Il peggioramento dei conti, tanto che all’ordine del giorno sarà contemplato l’articolo 2.447 del codice civile che si riferisce a una perdita così elevata da considerare il capitale sociale al di sotto del minimo legale. Morale della favola: per ricapitalizzare e mettere in salvo il club, occorrerà trovare in pochi giorni oltre 5 milioni.
L’assalto del Bari alla serie A si conclude nel peggiore dei modi (2-2 a Cittadella e fine dei giochi) spingendo il club di Cosmo Antonio Giancaspro a dover fare i conti con un bilancio da rimettere in sesto. Anzi, i conti sono già stati fatti. Tanto che venerdì scorso (1 giugno) la società, prima del match in Veneto, ha convocato l’assemblea straordinaria dei soci per esaminare la situazione patrimoniale. La novità? Il Bari, come evidenziato nella comunicazione, si trova un una situazione che non è più da articolo 2.446 del codice civile (quando il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite). Il quadro è ancora più grave. Ovvero, nel testo, si parla di situazione peggiorata fino a contemplare l’articolo 2.447 del codice civile (quando la perdita è cosi elevata che spinge il valore del capitale sociale al di sotto del minimo legale). «A seguito dell’esame della situazione patrimoniale trimestrale — è scritto nella convocazione — alla data del 31 marzo 2018, che fa ricadere la società nella fattispecie di cui all’articolo 2.447 codice civile, viene disposto l’annullamento della precedente convocazione del 23 aprile 2018, con cui era stata indetta l’assemblea straordinaria dei soci l’11 e il 12 giungo 2018, e contemporaneamente disposta con al presente la convocazione dell’assemblea straordinaria il 15 giugno, in prima convocazione, e il 16 giugno, in seconda». L’ordine del giorno è legato prettamente a una ricapitalizzazione necessaria per evitare la messa in liquidazione del club con l’adozione dei provvedimenti e delibere conseguenti. Eppure, solo pochi giorni fa il club di Giancaspro era stato citato dal socio Gianluca Paparesta per far riconoscere l’esistenza della fattispecie dell’articolo 2.447. Il giudice, in previsione dell’assemblea straordinaria ha convocato le parti per il 18 giugno. I passaggi per ridare slancio all’attività del club biancorosso non sono molti. E i tempi stringono. Da un lato c’è l’esigenza di ricapitalizzare al più presto in modo da poter iscriversi al prossimo campionato (2018/19) e rispettare le regole Covisoc. Entro il 31 maggio le società avrebbero dovuto depositare l’avvenuto pagamento dell’Iva del 2017. Il 12 giugno, invece, toccherà al rapporto PA, ovvero il patrimonio netto su attivo (0,15 unità di patrimonio netto contabile per ogni unità di attivo patrimoniale) che se non in linea determina un pronto intervento finanziario. E il 26 giugno il Bari dovrà aver versato stipendi e contributi del trimestre marzo-aprile maggio. Tenendo presente che il bilancio al 30 giugno 2017 si è chiuso con perdite per 5,3 milioni a fronte di un capitale sociale di 7,5 milioni (la società ha detto che ha coperto le perdite) l’assegno per salvare la gestione è di oltre 5 milioni. Senza soldi, l’opzione è la messa in liquidazione. Eventualità che può essere bloccata anche con l’ingresso di nuovo soci finanziatori. La palla passa a Giancaspro che ha nelle sue mani il futuro della società.