Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il voto in 45 Comuni senza alcuna alleanza tra i soci di governo
Da Brindisi a Barletta gli scenari anche in vista di possibili ballottaggi
Sono 45 i consigli comunali che saranno rinnovati domenica prossima. In 14 Comuni è previsto l’eventuale turno di ballottaggio. Le forze politiche impegnate al governo – Lega e M5S – sembrano indisponibili a sostenersi reciprocamente.
Andrea Caroppo
Noi abbiamo tentato in tutti i modi di costruire e sostenere la coalizione di centrodestra
Tra 48 ore si vota per il rinnovo di 45 sindaci e relativi consigli comunali della Puglia. Saranno elezioni da osservare con cura. Certamente il voto servirà a indicare i primi cittadini e a misurare il consenso delle liste. Ma c’è un altro aspetto da considerare; riguarda il doppio turno. In una fase nella quale è cambiato lo schema di gioco – con la coalizione di centrodestra incrinata e l’avvento al governo dei 5 Stelle alleati con la Lega – diventa interessante vedere cosa succederà nella fase di ballottaggio. Ossia: quali indicazioni di voto daranno ai propri elettori i leghisti e i grillini, nel caso non fossero presenti nel secondo turno? Di Maio dirà ai suoi di votare per Salvini e viceversa? Oppure ognuno per la sua strada?
Al momento – a sentire i dirigenti regionali delle due forze politiche – non sembrano emergere accordi espliciti tra i soci del «contratto di governo». Tuttavia per valutare occorrerà aspettare l’esito delle urne del 10 giugno e soprattutto studiare gli atteggiamenti nei giorni successivi.
Vanno al voto 45 Comuni, ma sono solo 14 quelli superiori ai 15 mila abitanti, dunque interessati al doppio turno. Tra questi due capoluoghi di provincia. Vediamo: Brindisi (capoluogo), Carovigno, Francavilla, Oria (nel brindisino); Barletta (capoluogo) e Bisceglie (Bat); Acquaviva, Altamura, Casamassima, Conversano, Mola, Monopoli e Noci (nel barese); San Nicandro Garganico (Foggia).
L’attenzione è puntata su Barletta e Brindisi: non solo perché capoluoghi. Ma anche perché in entrambi i casi sono presenti candidati sindaci della Lega, senza l’alleanza con la coalizione classica di centrodestra. Nella città della Disfida, Salvini schiera Ruggiero Basile e corre in solitaria. Il centrosinistra punta sul medico Dino Del Vecchio. E il già socialista Mino Cannito si fa sostenere da civiche ma pure da componenti di centrodestra (senza simboli di partito). I 5 Stelle schierano Michelangelo Filannino.
Spostiamoci a Brindisi, dopo nei giorni scorsi è stato Salvini e stasera (alle 21) arriva Di Maio dopo una sosta a Barletta (ore 17). Qui la Lega appoggia Massimo Ciullo in compagnia di Fdi e di Nci; Forza Italia e Udc appoggiano Roberto Cavalera; il centrosinistra finalmente unito si compatta dietro Riccardo Rossi; Gianluca Serra porta le insegne dei 5 Stelle.
Che succederà nell’eventuale secondo turno? «Se non ci fossimo – spiega Antonella Laricchia, portavoce del M5S – noi lasceremmo liberi gli elettori. Quella con la Lega non è un’alleanza politica, ma un contratto di governo». A parti invertite? «Noi abbiamo tentato in tutti i modi – sottolinea il segretario della Lega, Andrea Caroppo – di costruire e di sostenere la coalizione di centrodestra». Non aggiunge di più ma si capisce il punto: non arriverà un’indicazione per i 5 Stelle. «Mai e poi mai commenta il segretario del Pd, Marco Lacarra – potrebbe arrivare da noi un’indicazione verso destra o 5 Stelle. Il resto è da vedere».
La Lega viaggia con il centrodestra a San Nicandro e Monopoli; ad Altamura è con FI ma senza la componente di Stea/Cassano. I 5 Stelle corrono sempre da soli, secondo il costume fin qui mantenuto. Da segnalare, nel centrosinistra, che il Pd si divide a Bisceglie (per questa ragione rinuncia al simbolo: i democrat decideranno come vogliono fin dal primo turno) e ad Acquaviva (le insegne sono state assegnate ad Alessandro Benevento, ma parte dei vecchi elettori appoggerà il sindaco uscente Davide Carlucci).