Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un anno dopo Grillo sull’Ilva fa retromarcia «Chiuderla? No»
«Mai pensato di chiuderla». Calenda: «Licenza poetica dell’artista». Di Maio prudente
L’Ilva era stata oggetto di contesa nella campagna elettorale, bandiera impugnata più volte dai 5 Stelle. Ora è materia con cui misurare l’approccio al governo. «Nessuno ha mai pensato di chiuderla» dice Beppe Grillo in un video postato ieri sul suo blog. Esattamente un anno fa – il 6 giugno del 2017 – nella sua visita a Taranto per le elezioni amministrative aveva detto altro: che il Siderurgico era «un luogo da mummificare e conservare perché sia il simbolo di ciò che non deve essere più». Il cambiamento di rotta – rispetto alle ripetute prese di posizione dell’intero M5S sull’indispensabilità della chiusura – è notevole. Del resto avanza con molta cautela anche il ministro allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, cui è arrivata ieri la richiesta di incontro del sindaco di Taranto e di Cgil, Cisl, Uil e Usb. Il ministro ha chiarito che «qualsiasi decisione sarà presa con responsabilità e attenzione, senza farci la campagna elettorale sopra». E, ad ogni modo, che non intende fare annunci «prima di aver incontrato parti sociali e proprietà». Evidentemente pensa ai nuovi acquirenti di Arcelor Mittal, visto che oggi l’Ilva è un’amministrazione straordinaria nelle mani dello Stato. Le parole di Di Maio e Grillo sembrano un freno rispetto al passato, quanto meno sulle intenzioni più radicali.
Grillo, nel video, spiega che bisogna pensare alla riconversione e alla bonifica del Siderurgico. Ricorda che «ci sono 2,2 miliardi» in un fondo istituito ai tempi in cui l’Europa era la Ceca (comunità economica del carbone e dell’acciaio): risorse previste «per i pensionamenti dei lavori usuranti e per le bonifiche». Parti di quel denaro potrebbe essere impegnato per trasformare l’Ilva. «Potremmo fare – dice Grillo – come nel bacino della Ruhr», dove hanno allestito «un parco archeologico di industria». L’ex ministro Carlo Calenda (Pd) è caustico: «Ho visto il video di Grillo: delirava sulla riconversione dell’Ilva in un parco giochi». Quelle sue parole, secondo Calenda, sono da prendere come «licenza poetica dell’artista». «Anche per Grillo – commenta l’eurodeputato Raffaele Fitto – la campagna elettorale è finita. È finita l’epoca della contrapposizione a prescindere e della protesta, ma anche del finto ed esasperato ambientalismo». La consigliera regionale Francesca Franzoso (FI) è provocatoria: «Adesso che i 5 Stelle hanno ottenuto la fiducia del Parlamento chiedo di far seguire alle parole i fatti e di avviare le operazioni di chiusura della fabbrica». Sul fronte opposto si schiera il comitato “Genitori tarantini” che invia una lettera aperta al nuovo governo: «Lo Stato metta in campo tutti i mezzi per proteggere la salute dei cittadini».
Grillo, 6 giugno 2017 Il Siderurgico è un luogo da mummificare perché sia il simbolo di ciò che non deve più essere