Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Assunzioni in sanità «Roma ci autorizzi o facciamo da soli»
«Il ministero dell’Economia ci consenta di fare le assunzioni in sanità che fino ad oggi ha negato. Se le autorizzazioni non arriveranno, noi procederemo lo stesso perché abbiamo il bilancio in ordine». Michele Emiliano è perentorio nel messaggio inviato a Roma «con garbo e gentilezza verso i nuovi ministri». Il ministero, in verità, fin qui ha eccepito solo sul reclutamento degli infermieri: ce ne sono troppi in rapporto agli operatori socio-sanitari (Oss, ex ausiliari): di qui la necessità di aumentare il numero degli Oss. Cosa per la quale si sta procedendo: c’è il via libera ad assumerne duemila, in modo che poi si provveda ad aumentare gli infermieri. Sui medici il governo non ha detto di no. Ma chiede di calcolare il fabbisogno sulla base delle dotazioni organiche 2015: la Puglia e altre Regioni vorrebbero un altro criterio (il rapporto con i bisogni della popolazione) che i ministeri non riescono ancora ad accettare. Detto ciò, col vecchio criterio ci sono comunque autorizzazioni per 980 medici. Emiliano, si capisce, ne vorrebbe di più: per «abbattere le liste d’attesa» e «migliorare» prestazioni che sono già in avanzamento. Se n’è avuto riscontro dai dati diffusi ieri a Bari dall’istituto Sant’Anna di Pisa: insieme a Veneto e Toscana, la Puglia è la Regione che ha «il maggior numero di situazioni in miglioramento, tenendo conto dei 300 indicatori presi in esame». Ovvio, la Puglia non è il Veneto o la Toscana. Si sostiene che, rispetto al punto di partenza, il 59% degli indicatori è in miglioramento, solo il 28% in calo. Le aree di maggiore incremento riguardano le vaccinazioni, il percorso oncologico, la presa in carico delle cronicità e la riduzione della ospedalizzazione inappropriata.