Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Focus sulle migrazioni Le Terrazze fanno cronaca
«No alle strumentalizzazioni» Raffaelli e Trovato d’accordo: «Il futuro passa da qui»
Il caso Aquarius, il braccio di ferro con Malta e lo scontro con la Francia. Impossibile parlare di Africa, in queste ore, senza partire dalla cronaca. E così la quinta tappa delle «Terrazze del Corriere», il ciclo di incontri dedicato quest’anno al Continente Nero, non poteva che scivolare nell’attualità. All’ordine del giorno dell’incontro organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera e dal Corriere del Mezzogiorno con Mario Raffaelli, presidente dell’Organizzazione non governativa Amref Italia (African Medical and Research Foundation) e con Marco Trovato, direttore della rivista Africa, c’erano «I nostri rapporti con l’altra sponda del Mediterraneo». Rapporti che oggi più che mai hanno al centro la questione migranti e che, come ricordato da Maddalena Tulanti, editorialista del Corriere del Mezzogiorno e anima delle Terrazze, negli ultimi giorni hanno visto come non mai il nostro Paese mostrare «un volto feroce secondo alcuni o un volto determinato secondo altri».
Nodi che però si possono e si devono sciogliere. Ne è convinto Raffaelli, sottosegretario nei governi Craxi e De Mita: «Siamo di fronte a una tragedia non solo per le persone coinvolte ma anche per la politica. Si potrebbe affrontare il problema con grande razionalità e invece si strumentalizza. Non siamo di fronte a una emergenza come due anni fa. Il calo degli sbarchi è del 74,5%. Ma la questione o è affrontata con la faccia truce o è sottovalutata. Quando qualcuno parla alla pancia bisogna rispondere con politiche intelligenti, sia nell’immediato sia a lunga scadenza. In Italia è ancora in vigore la legge Bossi-Fini che impedisce arrivi regolari nel Paese. Questo favorisce la clandestinità. E poi non ha senso mantenere a bighellonare migliaia di persone che non fanno nulla e diventano preda di percorsi illegali. Bisogna cambiare le leggi. Altra cosa da fare è intervenire nei Paesi d’origine. Occorre favorire lo sviluppo e coinvolgere le donne in questo processo per ridurre il problema strutturale causato dal boom demografico. Essere egoisti non è più possibile perchè il mondo è troppo piccolo. E gli interventi di repressione militare non sono serviti perchè hanno favorito il terrorismo».
Che ci sia «molta speculazione da una parte e molto buonismo dall’altra» lo sostiene anche Trovato: «L’obiettivo finale di Salvini può essere condivisibile ma è stato sbagliato il metodo. Non si può utilizzare una nave carica di persone ma vanno fatte le considerazioni nelle sedi opportune». La questione va affrontata con una visione più in prospettiva, aiutando l’Africa a gestire meglio il boom demografico, a far crescere veramente la classe media e a svilupparsi: «Ci sono molti problemi insoluti. Le leadership politiche, tra le più longeve al mondo, spesso sono inadeguate e poi ci sono handicap infrastrutturali. A Sud del Sahara una persona su tre non ha accesso alla corrente elettrica, solo il 19% delle strade è asfaltato. L’economia così non si sviluppa in maniera sana». Ma l’Africa cambia a ritmo vertiginoso e aiutarla a cambiare nel verso giusto serve anche all’Italia e all’Europa.