Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Le sette ipotesi per ospitare la nuova sede del Palagiustizia
Ore decisive per la nuova sede. Via Nazariantz, tornano i bagni chimici
Sono sette gli immobili che potrebbero ospitare gi uffici penali di Bari dopo che il Tribunale di via Nazariantz è stato dichiarato inagibile. Le buste contenenti le offerte (in tutto sette, una con due proposte) sono state aperte in seduta pubblica al ministero della Giustizia: si tratta dell’atto finale della ricerca di mercato voluta dal governo nel tentativo di individuare una soluzione al disastro che si sta consumando a Bari, dove la giustizia penale viene amministrata in tende della Protezione civile montate nel cortile antistante il Tribunale.
Una proposta riguarda il complesso edilizio Agorà ed è stata avanzata dalla Iea Spa di Nicola Rafaschieri; un’altra invece è di Mediterranea, che propone il palazzo di via Scipione l’Africano, ex sede della Gazzetta de Mezzogiorno. C’è inoltre il gruppo Matarrese con un immobile in via Caduti di tutti le guerra al quartiere Japigia, che è stato sede dell’assessorato regionale alla Sanità. Gli imprenditori Roberto Patano e Giuseppe Settanni hanno invece proposto l’ex sede dell’Inpdap in via Oberdan mentre Telecom suggerisce la torre ex Telecom al quartiere Poggiofranco, proprietà di un fondo immobiliare. Due immobili sono stati proposti dal gruppo Mazzitelli: si tratta dell’ex stabilimento Alco Palmera e dell’ex filiale di Banca Intesa in via Niceforo.
Adesso non rimane che attendere la decisione finale. Che terrà conto delle integrazioni alle offerte: è possibile presentarle fino al 25 giugno. In ogni caso, la commissione dovrà tener conto dei criteri urbanistici, considerato che non è stato adottato un decreto legge che permetta di derogare attraverso una procedura di urgenza. Nel frattempo nella tendopoli vanno avanti le udienze di rinvio. E nell’area utilizzata come palazzo di giustizia improvvisato sono stati nuovamente installati i bagni chimici, portati via perché nessuno aveva dato la disponibilità a pagarli dopo due settimane durante le quali avevano provveduti gli avvocati. I quali continueranno a pagare ancora per qualche giorno; poi toccherà a magistrati e Regione.