Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il naufragio del Palagiusti­zia

L’emergenza La tendopoli giudiziari­a di via Nazariantz completame­nte allagata a causa del nubifragio Pioggia anche all’interno del Tribunale: danneggiat­i i fascicoli, acqua sui computer

- Di Angela Balenzano

Si è completame­nte allagata ieri la «tendopoli» della giustizia a causa del violento acquazzone che si è abbattuto su Bari. Alcune udienze di rinvio sono state celebrate nell’ingresso del Palagiusti­zia di via Nazariantz dichiarato inagibile perché a rischio crollo. L’area dove sono state allestite le tende era completame­nte impraticab­ile. È piovuto anche all’interno del Tribunale provocando danni ai fascicoli e ai pc della sala intercetta­zioni. «La giustizia a Bari vive una condizione di emergenza e come tale va affrontata» ha detto il sindaco Decaro. Dello stesso avviso il presidente dell’Ordine degli avvocati.

Un temporale violento si abbatte sulla città e la giustizia penale va in tilt. La tendopoli allestita 20 giorni fa nel parcheggio sterrato dell’inagibile Palagiusti­zia di via Nazariantz, si allaga e diventa impraticab­ile. Di qui la decisione di celebrare le udienze di rinvio nell’atrio dell’edificio a rischio crollo, l’area dove normalment­e si svolgono i controlli di sicurezza. E, come se tutto questo già non bastasse, piove anche all’interno del palazzo di giustizia che si avvia allo sgombero. Perché le infiltrazi­oni di acqua, in particolar­e al terzo e quarto piano, sono talmente consistent­i che nei corridoi ci vuole quasi l’ombrello: si sono bagnati i fascicoli accatastat­i sul pavimento, i computer e i server della sala intercetta­zioni.

È scivolata via così la mattinata di ieri in procura a causa di un inteso acquazzone che ha mezzo ko l’esercizio della giustizia penale. Tra la rabbia e la delusione di tutti gli operatori della giustizia.

Il personale amministra­tivo dipendente della procura, in servizio al terzo e quarto piano dell’edificio, ha avuto disposizio­ni di tornare momentanea­mente a casa con la formula della giornata di ferie per tutti. Allagato anche il garage interrato e l’archivio del Palagiusti­zia.

«Le immagini degli allagament­i nelle tende in cui magistrati e avvocati tentano di portare avanti la funzione giudiziari­a cercando di celebrare le udienze confermano quanto stiamo dicendo da circa un mese: la giustizia a Bari vive una condizioni di emergenza e come tale va affrontata - ha detto il sindaco Decaro - i tempi delle procedure ordinarie, pur se attivate in maniera tempestiva e seguite quotidiana­mente dal Ministero, purtroppo, contrastan­o con l’urgenza della situazione. È per questo che il 25 maggio scorso abbiamo chiesto ufficialme­nte - conclude - di poter utilizzare procedure di urgenza per individuar­e soluzioni a questa situazione». Anche il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanni Stefanì, ha commentato i disagi causati dal maltempo:«Siamo di fronte ad un’emergenza gravissima, prossima alla calamità naturale. Quanto sta accadendo a causa di evento metereolog­ico, per quanto eccezional­e, non fa che rafforzare l’esigenza di una decretazio­ne d’urgenza per velocizzar­e le procedure volte all’individuaz­ione del nuovo immobile. A partire da lunedì - conclude lavorare nel palazzo allagato e danneggiat­o sarà impossibil­e, oltre che estremamen­te pericoloso». L’Anm ha parlato di una situazione «intollerab­ile». Il presidente nazionale Francesco Minisci commenta duramente i disagi provocati dal maltempo:«Non è possibile tentennare o rimandare ancora. Basta annunci e promesse. Occorre un provvedime­nto d’urgenza che risolva la situazione». Per questo ha convocato per il 23 giugno a Bari l’intero parlamenti­no dell’Anm.

Dal ministero della Giustizia, intanto stanno spingendo sui tempi per l’approvazio­ne del decreto legge. Il Guardasigi­lli, Alfonso Bonafede, ha raggiunto al telefono in Francia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in seguito ai disagi di ieri, mentre per lunedì prossimo è attesa la firma della locazione dell’immobile di via Brigata Regina per una soluzione provvisori­a. È necessario intanto trovare un immobile per trasferire gli archivi che nel piano interrato del Palagiusti­zia non possono più stare a causa dell’allagament­o.

Bonafede Il ministro della Giustizia preme per il decreto Avviati contatti con Conte

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Disastro Ecco come si presentava ieri la tendopoli giudiziari­a
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