Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Effetto Palagiusti­zia Crollano gli affari per bar e tavole calde

Forte flessione da quando ci sono le tende. Addio caffé, cornetti, panini e marche da bollo

- Di Francesco Petruzzell­i

Giù tabacchi, marche da bollo, cappuccini, cornetti e piatti pronti. Con un calo tra il 30 e il 40 per cento. «Perché questa barzellett­a sta danneggian­do anche noi», è il mantra che soffia come il maestrale delle ultime ore. Pronto sì a spazzare i nuvoloni post nubifragio, ma non quelli che ormai aleggiano sui pensieri dei commercian­ti della zona: «E se vanno via per sempre, noi con chi lavoreremo?».

È l’altro volto dell’emergenza edilizia giudiziari­a di via Nazariantz, la tendopoli che da circa 20 giorni staziona ai piedi del Palagiusti­zia gettando nello sconforto non solo magistrati, avvocati e dipendenti. Questa volta le preoccupaz­ioni arrivano anche dall’indotto, dalle tante attività commercial­i che insistono tra corso della Carboneria, via Tommaso Fiore e via Napoli, abituate a lavorare giornalmen­te con l’utenza giudiziari­a, ma oggi fiac- cate da una Procura a ranghi ridotti.

«È sparita la pausa pranzo. Clienti dal palazzo non se ne vedono più. Si sono ridotte le colazioni e le consegne di pasti a domicilio», spiega con rammarico Pietro Zino dal bancone della sua caffetteri­a. «Senza avvocati e udienze – avverte – qui siamo costretti a ridimensio­nare tutto. Dopo il ponte dell’Asse NordSud, ci mancava anche questa…».

Il 30 per cento in meno lo certifican­o anche dalla salumeria, abituata a consegnare panini imbottiti e piatti pronti. «Adesso non chiama più nessuno e quelle poche consegne dobbiamo farle all’ingresso perché nessuno può salire dai dipendenti», allarga le braccia Gaetano Piperis mentre affetta prosciutti. «Pensi – racconta – che l’altro giorno non hanno fatto passare mio nipote con le consegne perché indossava dei pantalonci­ni, messi per asciugarsi dall’acquazzone. Spero che il tribunale non vada via, altrimenti qui sarà la fine».

Qualche metro più in là, dal tabaccaio Sabino Iannone, lo scenario non cambia: «Sulle marche da bollo, molto utilizzate dagli avvocati, il calo è persino del 50 per cento. Ora al mattino c’è meno gente in giro. Lavoriamo con il vicino Tribunale dei Minorenni (ricavato su un piano di un vicino condominio, ndr) ma non è la stessa cosa».

«Sono qui da 22 anni ma simili scene non le avevo mai viste», dice Francesco De Benedictis ricordando i tempi d’oro della sua tavola calda. «Quando a pranzo arrivavamo anche a 100 coperti. Tra i miei clienti c’era anche il magistrato Michele Emiliano. Oggi tutto è cambiato, lavoriamo molto meno e non solo per la Procura che cade a pezzi. Guardì lì. Anche il ponte ci ha tagliato le gambe».

Francesco De Benedictis Un tempo a pranzo facevo mille coperti, c’era anche il magistrato Michele Emiliano

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Timori La scuola Don Bosco, dove c’è stato un forte calo delle iscrizioni
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Tendopoli La situazione al Palagiusti­zia di via Nazariantz

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