Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Primo soccorso, l’ora dei tagli
Sanità È entrato nella fase operativa il piano previsto dalla Regione in Puglia e messo a punto dalle Asl Nove le strutture già chiuse in provincia di Bari. Si salvano Bitonto, Triggiano e Terlizzi
Nove strutture già chiuse, altre quattro saranno smantellate dal 30 settembre: è entrato nella fase operativa, in provincia di Bari, il piano previsto dalla Regione e messo a punto dalle Asl per la chiusa dei punti di primo intervento territoriale. Al loro posto ci saranno postazioni del servizio 118. Si salvano le strutture di Triggiano, Bitonto e Terlizzi.
È cominciato il percorso che porterà presto a superare in Puglia l’esperienza dei 39 Ppit (punti di primo intervento territoriale) e a sostituire quel servizio con postazioni medicalizzate del 118. L’Asl Bari, prima tra tutte, ha messo a punto un cronoprogramma per le chiusure. Le altre dovranno farlo nei prossimi giorni.
Il commissario dell’Asl Bari, Vito Montanaro, ha disposto che dal 15 giugno siano chiusi 9 dei 15 Ppit baresi: si tratta di Casamassima, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo, Locorotondo, Noci, Ruvo, Santeramo. Altri 4 Ppit chiuderanno dopo il 30 settembre. Sono Alberobello, Giovinazzo, Mola e Polignano. In questi Comuni, in considerazione dell’afflusso turistico, si è deciso di spostare la data di cessazione a conclusione dell’estate.
Altri due Comuni restano, per ora, con il Ppit attivo. Il primo è Rutigliano, dove è stata indetta una gara per l’affidamento del servizio di ambulanza (come è noto, il 118 si avvale in molti casi di associazioni private per il trasporto pazienti). L’affidamento è condizione essenziale per sostituire il Ppit con una postazione 118. Il secondo è Bitonto. Qui il Ppit resta, 24 ore al giorno, perché è l’unico in cui si registra un numero di accessi superiore ai 6.000 all’anno. La delibera di giunta regionale sul riordino dell’emergenza-urgenza (118), infatti, prevede la cessazione dei Ppit con affluenza inferiore ai 6.000 pazienti all’anno.
La decisione di Montanaro, inoltre, fa chiarezza sui casi di Triggiano e Terlizzi: sembravano dover subire la stessa sorte di tutti i Ppit, ma non è così. Almeno per il momento. In entrambi i casi, il servizio resta in piedi come un Pronto soccorso, cioè dipendente dall’ospedale cui è collegato (solo in questo caso, come si sa, il servizio può essere definito Pronto soccorso). Triggiano e Terlizzi conservano ancora il codice di “ospedale” e così può sopravvivere il relativo servizio di Pronto soccorso. Quando le due strutture perderanno la classificazione ospedaliera (e diventeranno Pta, presidi territoriali di assistione stenza) anche la postazione per l’emergenza-urgenza dovrà essere assimilata agli altri casi descritti. In sintesi: 9 Ppit sono chiusi al 15 giugno; 4 lo saranno al 30 settembre; due sono ancora aperti (Bitonto e Rutigliano). Mentre Triggiano e Terlizzi non vanno considerati nell’elenco dei Ppit da riconvertire.
Tutti i sindaci sono avvertiti. Le temute proteste si sono spente, mano a mano che amministratori e cittadini hanno compreso in pieno la questione. I Ppit furono previsti, temporaneamente, durante la ge- Vendola come sostitutivi degli ospedali che andavano a chiudersi. Era chiaro, fin da allora, che dovevano essere situazioni transitorie. Il decreto ministeriale 70 del 2015 sugli standard sanitari, ha poi fatto chiarezza: andavano superati e sostituiti. I Ppit, con medici all’interno del presidio aperto 12 ore al giorno, trattano esclusivamente codici bianchi e verdi: praticamente le attività più lievi, per mezza giornata. Per il resto si deve ricorrere al Pronto soccorso dell’ospedale oppure chiamare il 118. «Con il nuovo servizio – spiega Montanaro – i Ppit chiusi saranno sostituiti da postazione medicalizzate per 24 ore». Significa che ci sarà sempre un medico ad accogliere il paziente e nei casi di necessità sarà possibile il
La norma del 2015 Tre anni fa fu emesso il decreto che dispone la sostituzione con il servizio 118
trasferimento al Pronto soccorso. Nei 9 Comuni dove sparisce il Ppit, la postazione medicalizzata sarà munita di ambulanza con autista, infermiere e medico (in sigla Mike) oppure ambulanza senza medico (India) oppure automedica con autista, infermiere, medico (in sigla Am). A Gioia del Colle è prevista una Am + India; Santeramo: Mike; Casamassima: Am + India; Noci, Locorotondo, Ruvo, Grumo (Mike). Conversano: Am + India; Castellana: Mike.