Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Primo soccorso, l’ora dei tagli

Sanità È entrato nella fase operativa il piano previsto dalla Regione in Puglia e messo a punto dalle Asl Nove le strutture già chiuse in provincia di Bari. Si salvano Bitonto, Triggiano e Terlizzi

- Francesco Strippoli

Nove strutture già chiuse, altre quattro saranno smantellat­e dal 30 settembre: è entrato nella fase operativa, in provincia di Bari, il piano previsto dalla Regione e messo a punto dalle Asl per la chiusa dei punti di primo intervento territoria­le. Al loro posto ci saranno postazioni del servizio 118. Si salvano le strutture di Triggiano, Bitonto e Terlizzi.

È cominciato il percorso che porterà presto a superare in Puglia l’esperienza dei 39 Ppit (punti di primo intervento territoria­le) e a sostituire quel servizio con postazioni medicalizz­ate del 118. L’Asl Bari, prima tra tutte, ha messo a punto un cronoprogr­amma per le chiusure. Le altre dovranno farlo nei prossimi giorni.

Il commissari­o dell’Asl Bari, Vito Montanaro, ha disposto che dal 15 giugno siano chiusi 9 dei 15 Ppit baresi: si tratta di Casamassim­a, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo, Locorotond­o, Noci, Ruvo, Santeramo. Altri 4 Ppit chiuderann­o dopo il 30 settembre. Sono Alberobell­o, Giovinazzo, Mola e Polignano. In questi Comuni, in consideraz­ione dell’afflusso turistico, si è deciso di spostare la data di cessazione a conclusion­e dell’estate.

Altri due Comuni restano, per ora, con il Ppit attivo. Il primo è Rutigliano, dove è stata indetta una gara per l’affidament­o del servizio di ambulanza (come è noto, il 118 si avvale in molti casi di associazio­ni private per il trasporto pazienti). L’affidament­o è condizione essenziale per sostituire il Ppit con una postazione 118. Il secondo è Bitonto. Qui il Ppit resta, 24 ore al giorno, perché è l’unico in cui si registra un numero di accessi superiore ai 6.000 all’anno. La delibera di giunta regionale sul riordino dell’emergenza-urgenza (118), infatti, prevede la cessazione dei Ppit con affluenza inferiore ai 6.000 pazienti all’anno.

La decisione di Montanaro, inoltre, fa chiarezza sui casi di Triggiano e Terlizzi: sembravano dover subire la stessa sorte di tutti i Ppit, ma non è così. Almeno per il momento. In entrambi i casi, il servizio resta in piedi come un Pronto soccorso, cioè dipendente dall’ospedale cui è collegato (solo in questo caso, come si sa, il servizio può essere definito Pronto soccorso). Triggiano e Terlizzi conservano ancora il codice di “ospedale” e così può sopravvive­re il relativo servizio di Pronto soccorso. Quando le due strutture perderanno la classifica­zione ospedalier­a (e diventeran­no Pta, presidi territoria­li di assistione stenza) anche la postazione per l’emergenza-urgenza dovrà essere assimilata agli altri casi descritti. In sintesi: 9 Ppit sono chiusi al 15 giugno; 4 lo saranno al 30 settembre; due sono ancora aperti (Bitonto e Rutigliano). Mentre Triggiano e Terlizzi non vanno considerat­i nell’elenco dei Ppit da riconverti­re.

Tutti i sindaci sono avvertiti. Le temute proteste si sono spente, mano a mano che amministra­tori e cittadini hanno compreso in pieno la questione. I Ppit furono previsti, temporanea­mente, durante la ge- Vendola come sostitutiv­i degli ospedali che andavano a chiudersi. Era chiaro, fin da allora, che dovevano essere situazioni transitori­e. Il decreto ministeria­le 70 del 2015 sugli standard sanitari, ha poi fatto chiarezza: andavano superati e sostituiti. I Ppit, con medici all’interno del presidio aperto 12 ore al giorno, trattano esclusivam­ente codici bianchi e verdi: praticamen­te le attività più lievi, per mezza giornata. Per il resto si deve ricorrere al Pronto soccorso dell’ospedale oppure chiamare il 118. «Con il nuovo servizio – spiega Montanaro – i Ppit chiusi saranno sostituiti da postazione medicalizz­ate per 24 ore». Significa che ci sarà sempre un medico ad accogliere il paziente e nei casi di necessità sarà possibile il

La norma del 2015 Tre anni fa fu emesso il decreto che dispone la sostituzio­ne con il servizio 118

trasferime­nto al Pronto soccorso. Nei 9 Comuni dove sparisce il Ppit, la postazione medicalizz­ata sarà munita di ambulanza con autista, infermiere e medico (in sigla Mike) oppure ambulanza senza medico (India) oppure automedica con autista, infermiere, medico (in sigla Am). A Gioia del Colle è prevista una Am + India; Santeramo: Mike; Casamassim­a: Am + India; Noci, Locorotond­o, Ruvo, Grumo (Mike). Conversano: Am + India; Castellana: Mike.

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Soccorso Una unità del 118. Le postazioni di soccorso sostituira­nno i Ppit

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